Nel Vicentino si sta sviluppando un’aggregazione di aziende per valorizzare la specializzazione e creare nuovi mercati. Ma anche per voltare le spalle alla guerra dei prezzi che mortifica il settore.
Al centro del progetto è Paolo Morsoletto (foto), 51 anni, vicentino, amministratore delegato e socio di maggioranza della storica Rumor Industrie Grafiche. L’azienda, nata nel 1881, è uno dei miti della stampa moderna, capace di scelte rivoluzionarie: nel 1911 abbandonò la composizione a mano e comprò negli Stati Uniti le prime due linotype in Italia, grazie all’arrivo dell’elettricità. Il bello è che Morsoletto non proviene dal settore grafico o tipografico, ma si è formato in altri ambito, come il tessile-moda e l’immobiliare e si è avvicinato alla stampa solo nel 2005.
“L’occasione è stata l’acquisto di un ramo d’azienda della Soso SpA. Fondai le Industrie Grafiche Vicentine a Costabissara, un’impresa che cavalcò un periodo favorevole, tanto da raggiungere i 6 milioni di fatturato con 19 dipendenti nel 2011 – spiega –. Credo che il business dipenda da organizzazione e specializzazione, quindi ho puntato anche su reparti non necessariamente legati alla stampa. La concorrenza è sempre più agguerrita e i margini sono crollati, scatenando una battaglia dei prezzi che se da un lato favorisce i clienti dall’altro dequalifica il nostro lavoro”.
Morsoletto ha allargato il network puntando a diversificare e specializzare le aziende. Nel 2009 ha acquistato la tipolitografia “L’Artigiana” di Montebelluna, presso Treviso, zona dove i clienti apprezzano la cura nella stampa e affidano lavori complessi con lavorazioni speciali, fustelle, il confezionamento particolare e la nobilitazione fanno la differenza. E nel 2015, in una logica di riassetto e ridistribuzione delle vocazioni commerciali, ha coinvolto nel gruppo anche la Cipiesse di Castelfranco. Ma l’operazione Rumor è senz’altro il più importante di questo scenario.
“Nel 2013, d’intesa con la famiglia Rumor, abbiamo aggregato le aziende della Tipografia Rumor per non disperdere un patrimonio di esperienze – dice Morsoletto –. La trasformazione in Rumor Industrie Grafiche puntava a salvaguardare i posti di lavoro e incrementare i fatturati. In fondo avevo da anni l’idea di un network produttivo: nel 2011 ho costruito la rete di impresa Nexum, insieme di sette aziende complementari, capace di sviluppare un fatturato di oltre 30 milioni. E per crescere ulteriormente nel 2016 la struttura assumerà una veste giuridica vera e propria”.
Il network, grazie alle diverse specializzazioni, sfrutta le potenzialità delle macchine per stampa: dalla 70×100 alla 120×60, con una 5 colori e una 10 colori che lavora a pieno regime alla Rumor, che si è recentemente dotata di un impianto digitale rivolto ai clienti che chiedono basse tirature senza perdere qualità. La previsione è di impegnare gli impianti 24 ore su 24, sei giorni su sette.
Questa strategia secondo Morsoletto potrà continuare a dare buoni risultati. “Ascoltiamo i segnali del mercato anche fuori dal Veneto. Ci sono molti siti produttivi anche in Lombardia e in genere nel Nord Italia dove potremmo estendere il nostro network con una politica commerciale incentrata sui servizi diversificati – precisa –. Guardiamo anche all’estero, dove in qualche Paese si possono riutilizzare macchinari ormai obsoleti per l’Italia ma ancora funzionali per nuovi mercati. In Slovenia, ad esempio, sembrano esserci buone opportunità di sviluppo”.
Nella visione di Morsoletto il settore dovrebbe passare da un frenetico aggiornamento tecnico, legato alla continua e costosa innovazione delle macchine, alla “costruzione” delle competenze, offrendo al mercato autentici specialisti. “Bisogna creare una mentalità manageriale, mettendo le persone giuste al posto giusto. Ecco perché con Rumor Industrie Grafiche e in tutte le aziende del nostro network si è strutturata in divisioni in una logica di specializzazione, di nicchia. Non deve stupire se accanto al reparto stampa che continuerà a rappresentare una fetta importante del fatturato, prenderà avvio a breve un’attività editoriale – conclude –. L’obiettivo è affiancare alla produzione propria e per conto terzi una progettualità di maggior valore aggiunto”.