Ha subìto, come altre aziende grafiche, gli effetti della crisi del mercato editoriale e commerciale a cui si era aggiunto il mancato pagamento di importanti commesse per le difficoltà incontrate dai clienti. Così la storica Arti Grafiche Boccia di Salerno, che fa capo all’omonima famiglia dell’attuale presidente di Confindustria (in scadenza di mandato a maggio) Vincenzo Boccia, è stata costretta nei mesi scorsi a varare un piano straordinario per rafforzare il capitale, ristrutturare il debito con banche e fornitori e contemporaneamente rilanciare l’attività con una diversificazione produttiva e investimenti per 10 milioni di euro nell’arco di 18 mesi.
Un pacchetto di misure che sta procedendo con la fiducia, spiega Daniele Lamberti, direttore finanziario di Arti Grafiche Boccia, che nelle prossime settimane si concludano tutti i passaggi. Il primo importante step è stato superato con il via libera (il 21 gennaio) da parte del Tribunale di Salerno alla procedura per la ristrutturazione del debito. Una procedura che si limita a ottenere l’assenso al congelamento e nuovo scadenziamento dei debiti da parte del 60% dei creditori e non inficia però il pagamento (anche in forma ridotta) di quanto dovuto a banche e fornitori.
Trattandosi quindi, di fatto, di una rimodulazione della debitoria e non di perdite che potrebbero accusare i creditori, aggiunge Lamberti, c’è appunto grande fiducia che si ottenga il via libera alla procedura. Via libera che era atteso entro il 23 marzo ma, a causa dei divieti imposti dall’emergenza Coronavirus, potrebbe slittare alla metà di aprile o un po’ più in là in base a quanto verrà deciso dal governo per affrontare l’epidemia. Intanto prosegue il piano di rilancio dell’azienda che vede solo una piccola parte dei lavoratori (circa una trentina su 170) in cassa integrazione a rotazione e che ha chiuso il 2019 con un fatturato, secondo le prime indicazioni preliminari in attesa dell’approvazione del bilancio, tra i 25 e i 30 milioni di euro.
Nelle scorse settimane è stata poi annunciata la nascita del primo gruppo italiano per dimensioni nel campo della comunicazione integrata: The Blue Print network tra la stessa Arti Grafiche Boccia, Pomilio Blumm e Promomedia. Un gruppo da 106 milioni di fatturato, 540 dipendenti diretti, una presenza capillare in Italia e un network internazionale che copre 72 Paesi nei cinque continenti che si basa – come già riportato da Stampamedia.net – su “un progetto nuovo e innovativo che si rivolge a imprese, istituzioni, grandi comunità e consumatori garantendo una straordinaria competenza nella comprensione delle trasformazioni sociali e nell’elaborazione dei messaggi e delle azioni da mettere in campo”.
Intanto, tra i primi effetti del piano di rilancio, l’azienda di Vincenzo Boccia – conclude Lamberti – “ha dato un rinnovato impulso alla stampa dei quotidiani, sfruttando in pieno la posizione strategica del sito di Salerno e consolidato l’area core storica, ossia la stampa di cataloghi e riviste”. Lo scorso novembre era stata acquisita la stampa di cataloghi per la multinazionale MSC Crociere. Inoltre è stato sottoscritto un contratto di filiera con un partner strategico e complementare per crescere nel segmento della Gdo con investimenti in nuovi impianti produttivi per la stampa dei “volantoni” promozionali dei supermercati mentre, a ora, l’emergenza Coronavirus non avrebbe spostato commesse dal nord Italia – l’area più colpita dal contagio – verso le aziende grafiche del Sud.
di Achille Perego
Leggi anche:
Arti Grafiche Boccia, Pomilio Blumm e Promomedia insieme: nasce un colosso della comunicazione
Arti Grafiche Boccia, piano per congelare il debito e nuovo piano di investimenti
Arti Grafiche Boccia ricorre alla cassa integrazione per il calo commesse