La veronese Uteco Group, leader nella produzione di macchine da stampa e trasformazione per il settore dell’imballaggio e del packaging alimentare, chiude il 2014 con due premi e significativi traguardi nella produzione e nell’innovazione. Il riconoscimento più importante sul piano delle tecnologie è stato consegnato a Londra in occasione dell’edizione 2014 dei Flexo Tech Awards per la qualità della stampa: il vincitore assoluto, il gruppo inglese DS Smith, è stato classificato il migliore grazie all’utilizzo dei macchinari prodotti dalla società italiana.
Il secondo premio, denominato Veneto Awards, è stato attribuito al direttore finanziario Simone Quinto per la sezione Innovazione. “Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che premia non solo la nostra propensione all’innovazione e alla ricerca, ma anche un modello organizzativo che è considerato all’avanguardia”, commenta Quinto.
Intanto Uteco ha inaugurato nella sede veronese di Colognola ai Colli il terzo stabilimento e un centro di eccellenza tecnologica, una sorta di show-room avanzato a disposizione dei clienti per testare le innovazioni del settore. Il sito produttivo, in funzione da settembre, copre 6000 metri quadrati e ha richiesto un investimento di oltre 5 milioni di euro. L’area tecnologica, che ha una superficie di 1500 metri quadrati nel reparto assemblaggio, è costata circa 4 milioni e sarà usataa soprattutto come open house per le dimostrazioni.
“Abbiamo raggiunto e superato i nostri obiettivi – sottolinea Aldo Peretti, responsabile globale di Uteco Group, amministratore delegato e presidente di Uteco Nord America – anche grazie al costante apporto della proprietà che sostiene gli investimenti per uno sviluppo che mantiene un forte radicamento nel territorio. L’Italia e Verona restano centrali nei nostri progetti: con il terzo stabilimento ci sarà una quindicina di nuove assunzioni e un’altra decina seguirà nel 2015”.
L’inaugurazione dei nuovi reparti segue di qualche mese il raddoppio dell’area attrezzata per le dimostrazioni della sede di Kennesaw, nei pressi di Atlanta, dove ha sede la filiale americana di Uteco Converting. Una presenza forte negli Stati Uniti, dove il gruppo genera il 20% del fatturato, passato nel 2013 da 76 a 96 milioni (+27%) e rivolto all’80% all’export. Gli investimenti e la ricerca (decisiva la partnership con varie università) favoriscono la collaborazione con i brand trainanti del made in Italy nel food e packaging alimentare in vista dell’Expo 2015.
Complessivamente i dipendenti di Uteco Group sono 250, cui si aggiungono una cinquantina di interinali, ma la presenza all’estero ha un peso considerevole nelle strategie di espansione. Oggi Uteco oltre al sito produttivo in Nord America è presente con proprie strutture commerciali in Germania, Federazione Russa, Cina, Australia, Brasile e Indonesia, ma anche (in partnership con altri soci) in Olanda e in India. Un modello di sviluppo che guarda alla competizione globale, in sintonia con le perduranti difficoltà del mercato interno.
Oltre a puntare a un rafforzamento in Sudafrica, la società valuta l’apertura di nuove sedi per un sostegno al trading in Africa ed Estremo Oriente. Proprio Jacarta, in Indonesia, al centro di un mercato in forte espansione, si conferma la vocazione alla ricerca e sviluppo: si sta testando con i partner locali un centro prove dedicato alle tecnologie flexo.