Una giornata per invitare aziende manifatturiere e liberi professionisti a riflettere sul tema della sostenibilità all’interno dell’industria tessile. L’ha organizzata recentemente Materially, che aiuta le imprese nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione sostenibile a partire dai materiali.
Dopo l’introduzione di Anna Pellizzari, Executive Director di Materially, la ricercatrice Daniela Amandolese ha presentato DESTEX – Design Industriale Creativo nel settore Manifatturiero Tessile Avanzato. Il progetto ha preso il via nel 2019 e si concluderà ad aprile 2022, con l’obiettivo di promuovere la cultura del design come driver per incentivare il potenziale di innovazione nel settore dei materiali tessili avanzati. Per farlo, sono state esaminate diverse aree pionieristiche che vanno dalla sostenibilità alla produzione digitale, fino all’utilizzo di materiali innovativi e tessili intelligenti e alle possibili opportunità di business.
Successivamente Micol Costi, Research and Innovation di Materially ha spiegato come il riciclo di fibre tessili possa essere di due tipi: meccanico o chimico. Quest’ultimo è ancora poco utilizzato perché le soluzioni disponibili sono in fase di sviluppo e richiedono ulteriore perfezionamento per essere utilizzate su larga scala. Ha poi illustrato alcuni case study di processi di riciclo messi a punto per il recupero delle fibre tessili nell’ambito dell’abbigliamento.
A seguire Daniela Nebuloni, Research and Innovation di Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento Spa, ha introdotto C-TEX (Circular Textile), un progetto nato per implementare pratiche virtuose di economia circolare, agendo sia nella fase di progettazione per prevenire gli sprechi, sia nella fase di recupero, selezione e riciclo. Nella fase pre-consumer l’obiettivo è ridurre gli scarti industriali del 15%, mentre in quella post-consumer si punta a recuperare il 40% del materiale selezionato. Al momento C-TEX sta affiancando 35 aziende nel territorio lombardo, grazie anche allo sviluppo di una tecnologia per il riconoscimento della composizione dei materiali e della presenza di sostanze nocive per la selezione dei capi da destinare al riciclo.
Per concludere Aurora Magni, Presidente di Blumine/Sustainability Lab, ha posto l’attenzione sull’importanza di adottare un approccio olistico alla sostenibilità a partire dalle nuove sensibilità emerse nel mondo della moda. Da un’analisi dei bilanci di sostenibilità di Blumine per Assomac emerge l’esigenza di ridurre le emissioni, implementare il concetto di Responsabilità Sociale d’impresa e di economia circolare. Sviluppare una filiera del riciclo solida è indispensabile alla valorizzazione dei rifiuti tessili, considerato anche lo scenario tecnologico che vede l’introduzione di soluzioni che ampliano la gamma di materiali riciclabili sia pre che post consumo.
di Caterina Pucci