Aumento dei ricavi e forte spinta alla sostenibilità: l’azienda parla di un 2023 “partito molto bene”
Archiviati i tempi difficili della pandemia – dove però l’azienda aveva retto il colpo grazie anche al focus privilegiato sul packaging per la farmaceutica – e nonostante le difficoltà create dal caro-energia e dall’aumento dei prezzi delle materie prime, Albertini Packaging Group ha chiuso un 2022 in forte crescita e guarda con fiducia anche al 2023.
“Sebbene non siano stati ancora approvati i risultati definitivi, l’anno scorso – anticipa Emilio Albertini, alla guida del gruppo che ha sede a Robecco Sul Naviglio con due stabilimenti (e un terzo in Serbia) e presidente di Assografici – i ricavi sono cresciuti di circa il 30%. Un aumento che ha riguardato tutti i mercati in cui opera l’azienda, quindi il packaging per il farmaceutico, la cosmetica, i brand del lusso, il food & beverage e i prodotti di largo consumo, con una spinta particolare dalle commesse per l’estero, a partire dalla Francia”.
“Se i ricavi sono aumentati, sulla redditività ha invece inciso l’aumento dei costi di produzione (energia e materie prime) che non si è potuto completamente trasferire alla clientela. La redditività però dovrebbe migliorare quest’anno” aggiunge sempre Albertini, che descrive il 2023, come “partito molto bene” e che beneficia anche della forte riduzione dei costi dell’energia e della stabilizzazione dei prezzi delle materie prime per cui sta finendo anche l’emergenza approvvigionamento.
Oltre alla qualità e affidabilità della produzione, dal packaging al comparto etichette, il gruppo Albertini ha giocato in questi anni anche la carta vincente della sostenibilità. Un percorso che ha visto l’azienda di Robecco Sul Naviglio operare sia nel risparmio energetico sia nell’uso di fonti rinnovabili, dall’installazione di impianti geotermici all’attenzione al riciclo con il processo di separazione dei rifiuti industriali, sia con l’innovazione degli imballaggi all’insegna dell’uso di materie prime ecocompatibili.
Su questo fronte spiccano i packaging dedicati al settore cosmetico costituiti da carta lavorata con laminazioni a base di bioplastica PLA. In un’epoca in cui le esigenze primarie dei brand sono quelle della sostenibilità: “il gruppo – sottolinea Albertini – risponde con successo alle richieste del mercato e alla necessità di riciclaggio e biodegradabilità. Il nostro impegno è quello di migliorare il ciclo di produzione, consumo e smaltimento, agevolando un’economia circolare. La realizzazione di finiture metallizzate in PLA – una plastica biodegradabile realizzata con acido a base di mais – su materie prime eccellenti, non influisce negativamente sulla bellezza e sulla qualità del packaging, salvaguardandone l’importanza dell’estetica”.
In questa sfida a proporre soluzione innovative e sostenibile rientra il nuovo astuccio L’Orèal Paris, sostenibile e riciclabile nella carta al 100%, impreziosito da finiture lucenti e dotato di certificazione Aticelca 502.
Quello di L’Orèal Paris è uno dei packaging per la cosmetica che risponde appieno alle caratteristiche che il cliente ha richiesto e, conclude Albertini “dall’idea alla produzione rappresenta una chiara dimostrazione delle nostre capacità di portare un cambiamento, tutto a favore dell’eco-sostenibilità, in cui noi vogliamo continuare ad essere protagonisti”.