Un andamento in Borsa traballante – le azioni hanno perso il 28% lo scorso 4 gennaio – e una notizia apparsa sul Wall Street Journal, secondo la quale Kodak avrebbe preso in considerazione il ricorso al Chapter 11 (una procedura della legge fallimentare statunitense che permette alle imprese che la utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario) preannunciano un inizio 2012 velato da preoccupazione e incertezza per la multinazionale. Nel frattempo tre membri del Consiglio – Adam Clammer, Herald Chen e Laura Tyson – hanno rassegnato le dimissioni, mettendo in condizioni Kodak di nominare un nuovo presidente, Laura Quatela, che dallo scorso 1° gennaio ha affiancato l’attuale presidente, Philip Faraci. Antonio Perez rimane confermato nella carica di CEO e con lui altri 10 membri del Consiglio. Nonostante la situazione di grave indebitamento della società (i debiti ammonterebbero a circa 1,5 miliardi di dollari), il colosso di Rochester ha smentito l’ipotesi della bancarotta, pubblicando un comunicato in cui si dice che Kodak rispetterà tutte le obbligazioni e non ha nessuna intenzione di dichiarare fallimento. L’azienda, secondo il comunicato, rafforzerà l’impegno di vendere gli oltre 1.000 brevetti, che riguardano soprattutto la gestione delle immagini digitali e relativa stampa, con l’obiettivo di far tornare i bilanci in attivo.
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