In un mercato della stampa, stiamo parlando in particolare di quella rotooffset, dove complice la crisi e la diminuzione sia delle tirature sia delle commesse, esiste una sovraccapacità produttiva, si contano con il contagocce gli ordini di rotative nuove. Ma, anche come conseguenza della chiusura di più di un’azienda storica del settore (dalla Mazzucchelli alla Roto2000, dalla ex Satiz alla novarese Deaprinting) si sta assistendo a un giro di cessioni e acquisti di gruppi stampa di seconda mano.
In particolare, l’attenzione sul futuro produttivo di gruppi stampa che avevano smesso di girare per fallimenti aziendali riguarda le rotative della nuova Satiz, l’ex azienda del gruppo Farina/Ilte rilevata con un’operazione di management buy out da Alessandro Rosso, promessa sposa di un matrimonio fallito con il gruppo Canale e quindi messa in procedura concorsuale dopo che era svanita anche l’ipotesi d’essere rilevata dal gruppo Guido Veneziani Editore che negli ultimi anni (vedi le operazioni Rotoalba e Mazzucchelli) aveva costruito un forte polo di stampa poi finito nel tunnel dei fallimenti.
Il cuore produttivo della Satiz era rappresentato da tre rotative Manroland Lithoman a 64 pagine, oltre a una macchina piana a otto colori 70×100 e linee di punto metallico. L’acquirente che a suo tempo si era aggiudicato in asta le macchine era stata l’azienda specializzata nel settore dell’acquisto e vendita di gruppi stampa “usati”, ovvero la Alcon Holding, diventata nell’ultimo periodo una delle società più dinamiche su questo mercato.
Ma che fine hanno fatto quelle tre rotative? In base a fonti di mercato, sembra che abbiano quasi tutte trovato una nuova casa. Una delle tre Lithoman sarebbe stata acquistata, e già montata, negli stabilimenti del gruppo lecchese Caleidograf guidato dalla famiglia Spreafico. Un investimento che sta facendo di Caleidograf una delle realtà più in crescita, a livello di capacità produttiva, del mondo rotooffset tenendo conto che ha anche rilevato le due 48 pagine Goss ex Deaprinting (l’ipotesi era quella di rilevare anche il settore piano delle Officine Grafiche Novara 1901 ma l’anno scorso l’intesa era stata bocciata dal referendum tra i lavoratori).
La seconda Lithoman ex Satiz sarebbe invece finita alla Webprint, società che ha rilevato, in fase di liquidazione le linee di punto metallico della Lego3000, azienda coinvolta, come Roto2000 ed Europrinting nelle vicende giudiziarie che avevano interessato Mauro Arneri (che nelle scorse settimane ha comunicato di avere vinto i ricorsi contro l’Agenzia delle Entrate). La Webprint, che vede come ad Roberto Cecchi, è partita assumendo una parte del personale dell’ex gruppo Arneri e dotandosi di una rotativa Timson monocolore per la stampa dei libri. Adesso starebbe potenziando la sua capacità produttiva proprio con una delle Lithoman ex Satiz acquistate dalla Alcon Holding che verrebbe installata nello stabilimento ex Roto2000. Stabilimento che era stato preso in affitto dalla Elcograf del gruppo Pozzoni. Affitto che non è stato rinnovato per cui l’azienda di Cisano Bergamasco ha rilevato le due rotative Lithoman a 80 pagine per montarle nel suo impianto di Madone dove arriverà anche una 48 pagine dallo stabilimento di Pomezia, sempre del gruppo, per cui è stata decisa la cessazione dell’attività.
La terza rotativa ex Satiz, sempre acquisita dalla Alcon Holding (che avrebbe anche rilevato nelle scorse settimane le macchine piane di Deaprinting) non avrebbe invece ancora un pretendente certo. Ma, sempre secondo fonti di mercato, potrebbe anch’essa finire alla Webprint anche se ci sarebbe stato un interessamento da parte del gruppo Abramo.