Il 30% degli articoli tessili non viene acquistato, 21 milioni di tonnellate di indumenti finiscono nella spazzatura e con loro i 28 trilioni di litri di acqua usati per produrli
Non è più un segreto se i tradizionali cicli della moda di 18 mesi, l’ascesa di Amazon e la cosiddetta “apocalisse del retail” non sono riuscite a trasmettere il messaggio, lo ha fatto la nuova economia globale post pandemia. I vecchi paradigmi non sono più sostenibili in quanto comportano che il 30% degli articoli tessili non sia di fatto acquistato e che 21 milioni di tonnellate di indumenti finiscono nella spazzatura. Con loro anche i 28 trilioni di litri di acqua usati per produrli, quantitativo sufficienti a dissetare a vita 300 milioni di persone invece sprecati per articoli che il mercato sfrutta.
Un ciclone ha travolto l’attività di produzione di capi di abbigliamento e ora la domanda è gli stampatori di tessuti si adegueranno a questo cambiamento o resteranno ancorati alle vecchie abitudini ? La brutta notizia è che il mercato è volubile e imprevedibile, e Internet permette ai consumatori di comprare qualsiasi cosa desiderino dagli store che offrono le condizioni migliori. La buona notizia è che ora sono disponibili strumenti per consentire alle imprese di reagire in tempo reale a queste richieste volubili e imprevedibili, e di sviluppare un modello di efficienza completo e razionale. Un modello di business in grado di soddisfare le esigenze dei clienti e allo stesso tempo di garantire la redditività, in quanto basato sulla produzione on-demand.
Creazione on-demand, e sicurezza a lungo termine
Le supply chain internazionali, caratterizzate da una forte dispersione, non sono particolarmente adatte agli odierni consumatori collegati in rete e che agiscono in base al principio del “Vedo e compro”. Per chi vende attraverso gli store online, lo “spazio sugli scaffali” è virtualmente illimitato, ma produrre materialmente ogni articolo esposto in quello spazio è davvero complesso e macchinoso, e non non risolve il problema degli sprechi. Quando invece è disponibile un processo di produzione digitale che risponde perfettamente alle sfide presentate dallo shopping digitale.
La tecnologia di stampa diretta su indumenti (DTG) assicura a brand, fulfiller e fornitori di servizi di stampa la versatilità necessaria per creare on-demand, minimizzando così il rischio di scorte inutilizzate e offrendo varietà e qualità ai consumatori. Con l’introduzione di un processo di produzione single pass, che elimina la necessità di trattamenti precedenti e successivi, Kornit Digital ha reso il tutto ancor più agevole. I sistemi Kornit utilizzano inchiostri ecologici a pigmento compatibili con qualsiasi tessuto, per soddisfare le richieste delle più diverse tipologie di acquirenti. T-shirt, felpe, tute, giubbotti, pantaloni yoga aderenti… basta scegliere il colore preferito, e se il design è riproducibile su schermo è stampabile su quell’articolo con una straordinaria precisione cromatica.
“I tre fattori principali che mi hanno spinto ad adottare questo sistema, sono stati velocità di stampa, affidabilità e costo per stampa”, ha dichiarato Daragh Murphy della Hairy Baby Clothing Company con sede in Irlanda. “Ci arrivano moltissime richieste di grafiche pazzesche, e l’unico modo che abbiamo per riprodurle è la tecnologia Kornit”.
Lo strumento adatto allo scopo
Questa tecnologia fornisce agli stampatori uno strumento nuovo e potente per ogni lavoro. La serigrafia rimane utilizzabile per i lavori quotidiani in alte tirature che non utilizzano troppi colori. Ma per creare qualcosa con tempi di impostazione minimi, colori illimitati, in pochi esemplari, o magari solo produrre qualche campione senza le difficoltà legate ai processi analogici, con il digitale si può fare semplicemente premendo un pulsante. Questi sistemi offrono la possibilità di stampare qualsiasi richiesta del mercato, con dettagli impeccabili, colori illimitati e ogni quantitativo, salvaguardando la redditività perché la loro velocità permette di effettuare prima la vendita e poi di produrre, consegnando gli articoli nel giro di pochi giorni o addirittura di poche ore.
Il mercato chiede ancora i ricami. Vuole ancora la sublimazione. E desidera ancora il trasferimento termico su vinile. Ma ognuno di questi metodi richiede tempo, produce scarti e ha bisogno di una macchina diversa con un differente set di competenze. Kornit ha pensato: “Perché non fare tutto questo con una sola macchina?” Per questo è nata la tecnologia MAX di Kornit, che assicura agli utenti gli stessi vantaggi del processo di produzione sostenibile single passa, brevettato da Kornit, producendo immagini 3D . Questi sistemi simulano le cuciture, il trasferimento termico su vinile e le stampe sublimatiche, non solo su poliestere bianco. Tutto questo utilizzando un unico set di inchiostri, con una sola macchina che riduce l’ingombro in reparto e l’impatto sull’ambiente.
Il feedback dei clienti: “sono ottimi”
Georg Stricker della tedesca Boender & Beutel è stato uno dei primi a sperimentare queste nuove attrezzature. “Devo dire che i colori sono veramente eccezionali”, ha dichiarato Stricker parlando di questa tecnologia. “I design hanno un aspetto più intenso e spettacolare. Si tratta di qualcosa di unico nel settore tessile.”
Anche Hanne Dinkel della tedesca Spreadshirt ha sperimentato la tecnologia Kornit MAX nelle sue attività di produzione, e ne ha commentato la versatilità. “Con questa tecnologia puoi simulare la stampa di ricami e anche la stampa serigrafica”, ha affermato Dinkel. “Stampiamo on-demand, e questo significa che dobbiamo gestire una notevole gamma di indumenti differenti. Per me, questa tecnologia è destinata a rivoluzionare il settore della stampa on-demand”.
Una soluzione completa di tutto il necessario
“È sempre più diffusa la consapevolezza che la produzione on-demand èsia la risposta ideale per soddisfare le odierne richieste dei consumatori”, ha affermato il CEO di Kornit Digital Ronen Samuel. “La tecnologia MAX di Kornit definisce il futuro della produzione tessile on-demand sostenibile, un futuro che è già diventato presente. MAX offre una rara simbiosi tra sostenibilità, maggiore creatività e minori sprechi”.
Sfruttando l’autentico potenziale della produzione digitalizzata, negli anni a venire gli stampatori tessili saranno sempre più in grado di generare meno rifiuti e più profitti.