Diventa sempre più complicata la situazione delle aziende di stampa che fanno capo al Gruppo Veneziani Editore che negli ultimi tre anni, a colpi di acquisizioni, oltre all’attività di editore di magazine di grande tiratura come Vero e Stop, aveva costituito un vero e proprio polo di stampa con l’acquisto, a partire dal 2012, della RotoAlba, storica tipografia dei Paolini, poi della Mazzucchelli (ex Fiore) di Seriate e quindi delle attività della nuova Satiz (ex Ilte e poi finita con un’operazione di management buy out ad Alessandro Rosso) e della Enerprint di Moncalieri (ex gruppo Farina) con l’affitto anche di una Manroland Colorman sulla quale viene stampata una parte della commessa delle Pagine Gialle. A queste si era aggiunto in Francia lo stabilimento di stampa rotocalco Helio Lys, ribattezzato Roto Alba France.
Ma negli ultimi mesi molti nodi sono venuti al pettine. Il primo a scoppiare è stato il caso RotoAlba finito qualche settimana fa con la richiesta, da parte della stessa proprietà, della dichiarazione di fallimento accolta dal Tribunale di Asti. E quindi con oltre 130 lavoratori che rischiano di perdere il posto. Più o meno negli stessi giorni il tribunale di Lille metteva in liquidazione giudiziaria l’azienda francese. E adesso le preoccupazioni sul futuro riguardano circa i cento dipendenti della Mazzucchelli di Seriate. Secondo notizie riportate dalla stampa locale, lo scorso 18 giugno, la Guido Veneziani Editore avrebbe presentato al Tribunale di Milano la domanda di concordato “in bianco”. In sostanza la Mazzucchelli, se la domanda verrà accolta, potrà mantenere la continuità aziendale mentre elaborerà, sotto il controllo del Tribunale, un piano da sottoporre ai creditori.
La notizia della richiesta del concordato si è inserita in una situazione dell’azienda che ha già fatto scattare l’allarme dei sindacati e provocato anche una serie di scioperi per i ritardi nel pagamento degli stipendi. Ritardi che hanno interessato anche i dipendenti di Moncalieri (dove c’era un piano per il reintegro di 150 persone) e persino i giornalisti del gruppo che nelle scorse settimane avevano indetto uno sciopero, poi rientrato di fronte al pagamento delle spettanze, proprio per questo motivo.
La richiesta di concordato, il ritardo nel pagamento degli stipendi e, si dice, anche di molti fornitori, ha fatto scendere sul piede di guerra i sindacati che hanno anche chiesto l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare il caso “Veneziani”. Il problema, in particolare, della Mazzucchelli, secondo Fistel-Cisl e Slc-Cgil, non sarebbe tanto legato alla produzione (le commesse non mancano e non è un caso che rumor di mercato dicano che ci sarebbe già qualche importante azienda grafica lombarda che avrebbe messo gli occhi sugli impianti di Seriate qualora la situazione dovesse complicarsi ulteriormente) quanto allo stress finanziario. Una situazione per cui i sindacati chiedono alla proprietà un chiarimento sui programmi futuri e su come uscire da questa situazione di difficoltà. Confermata anche dal fatto che Guido Veneziani ha di fatto ridotto a un ruolo marginale la sua presenza nella nuova società che riporterà a fine mese in edicola il quotidiano L’Unità mentre nelle scorse settimane il Fatto Quotidiano aveva dato la notizia dell’apertura di un’indagine a suo carico con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e semplice per fatti collegati alla vicenda RotoAlba.