Grandi manovre (e anche dolorose) sul fronte della stampa rotocalco, forse la più colpita dalla crisi del settore grafico e sempre più attaccata dalla forte concorrenza delle grandi roto-offset. Così, in questi giorni, sono arrivate due notizie importanti su altrettanti protagonisti del mercato. La prima riguarda il gruppo Pozzoni di Cisano Bergamasco che proprio nelle scorse settimane ha concluso l’acquisizione al 100% di Mondadori Printing. Pozzoni ha infatti deciso il “fermo macchine” (quattro rotative) alla Rotocalcografica di Cinisello Balsamo. Una scelta dolorosa ma obbligata di fronte alla crisi del mercato e alla perdita di una delle due più importanti commesse di stampa. I circa 80 dipendenti dello stabilimento alle porte di Milano, del resto, erano già in cassa integrazione da inizio del 2010, e il periodo di Cig durerà fino a dicembre di quest’anno. Se per ora si tratta solo di un “fermo macchine”, non si può escludere che in futuro il gruppo Pozzoni opti per la decisione più netta (se non ci sarà una ripresa del mercato) di una chiusura definitiva dello stabilimento, trasferendo le eventuali commesse in capo a Rotocalcografica negli altri impianti rotocalco del gruppo, a partire dalla Sorit di Melzo, dove, tra l’altro, si stampa il settimanale “Sorrisi e canzoni tv”. Il mondo rotocalco registra però un’altra novità. Le grandi manovre attorno alla Rotoalba, l’azienda in provincia di Cuneo (180 dipendenti e circa 40 milioni di euro di ricavi) che stampa le riviste della Periodici San Paolo (a partire da Famiglia Cristiana) ma lavora anche per conto terzi e tra le sue più importanti commesse annovera quella della stampa dei cataloghi Ikea, per cui proprio in questi giorni ha rinnovato il contratto per tre anni con un incremento dei volumi. Se in un panorama non facile per gli stampatori rotocalco, Rotoalba rappresenta un’eccezione, proprio per questo si stanno preparando cambiamenti nell’assetto azionario. Il gruppo tedesco Bagel, che controlla l’85% di Rotoalba (il restante 15% è rimasto nelle mani dei Paolini) avrebbe infatti deciso una parziale dismissione della sua quota. E proprio in questi giorni si starebbe arrivando al rush finale della cessione con alcuni (si parla di sei) gruppi di stampa italiani che hanno manifestato interesse per entrare nell’azienda di Alba.
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