Dopo tre settimane di cassa integrazione e quasi quattro di pausa estiva, riparte cartiera mantovana
In tempo di caro-bollette dell’energia che stanno mettendo in ginocchio anche l’industria della carta, è senza dubbio una buona notizia. Dopo tre settimane di cassa integrazione e quasi quattro di pausa estiva, è ripartita l’attività nella cartiera Pro-Gest di Mantova. Mentre le altre cinque cartiere del Gruppo avevano ripreso le proprie attività pochi giorni dopo il termine della sospensione estiva e gli altri stabilimenti del Gruppo (ondulatori, scatolifici) avevano ripreso come da programma, la cartiera di Mantova ha dovuto attendere tre settimane per poter ripartire.
La riunione organizzativa con i capireparto si è tenuta lo scorso martedì e il giorno dopo è arrivata l’attesa, positiva, comunicazione da parte dell’azienda. Ovvero che i 78 lavoratori potranno tornare da lunedì 26 settembre in produzione, con la convocazione di tutte le maestranze. Ovviamente, come riporta la Gazzetta di Mantova, si respira soddisfazione tra le Rsu e i dipendenti che, smaltite le ferie nel primo periodo di stop, erano in cassa integrazione da tre settimane. E anche per il sindacato di categoria Slc Cgil “è certamente una buona notizia per i lavoratori e chi fa piacere che la fabbrica riparte”, ha spiegato la segretaria Alessandra Grossi.
Il ritorno in fabbrica lunedì a partire dalle 6, con il primo turno di lavoro con la riaccensione degli impianti fermi dal 3 agosto, la preparazione degli impasti e il primo rotolo che verrà sfornato nella notte, non fa abbassare comunque la guardia sull’allarme del caro-energia che grava non solo sulla cartiera di Mantova ma su tutte le cartotecniche italiane, non solo quelle che fanno capo a Pro-Gest, primo produttore in Italia di carta riciclata e da imballaggi, che aveva acquisito la storica cartiera mantovana nel 2015. Ma ci erano voluti poi quasi 5 anni – tra battaglie legali, ambientaliste e degli enti locali – per entrare in produzione a pieno regime. Con il costo dell’energia che incide per il 30%, le cartiere sono tra le aziende più energivore e il moltiplicarsi degli aumenti del prezzo del gas, così come le fluttuazioni, con la conseguente impossibilità di fissare i prezzi per i clienti, avevano visto Pro-Gest correre ai ripari per non produrre in perdita dapprima anticipando e allungando il fermo produttivo di agosto per la manutenzione di impianti, smaltendo il monte ferie dei dipendenti, e poi chiedendo l’attivazione della cassa integrazione ordinaria per la durata di tredici settimane a partire dal 2 settembre con l’intenzione e soprattutto l’auspicio di non doverla utilizzare per intero. Prospettiva che, per ora, con la ripresa lunedì, è stata scongiurata.
La ripartenza della cartiera di Mantova, simboleggiata dal capolavoro di architettura e oggi di archeologia industriale ideato dal genio di Pier Luigi Nervi e realizzato nei primi anni Sessanta, era avvenuta sotto la nuova gestione Pro-Gest nel novembre del 2020 in seguito alla rinuncia da parte della famiglia Zago, alla guida del gruppo, alla costruzione di un inceneritore che avrebbe dovuto bruciare i residui non riciclabili della lavorazione (il pulper da cartiera). Inoltre, il termovalorizzatore avrebbe fornito energia al maxi impianto che ha visto, per la produzione di carta da imballaggio, l’installazione di una macchina continua da 200 metri unica in Europa e con una sola gemella al mondo. Un impianto per produrre 300 mila tonnellate di carta l’anno per arrivare a 400 mila a pieno regime, caro-energia permettendo. Intanto in questi mesi Pro-Gest ha proseguito la propria strategia di crescita nel Mantovano. Oltre ad adempiere alle opere di compensazione (una nuova ciclabile concordata con il Comune) nei mesi scorsi infatti è entrato in funzione a Castelbelforte, a 7 chilometri dalla cartiera, uno stabilimento per la produzione di cartoncino e scatole, frutto di un investimento di circa 50 milioni, con circa 80 addetti che cresceranno a 150 una volta che sarà a regime. Un piano che consentirà a questo nuovo business di raggiungere un fatturato di 60 milioni annui, andando a integrarsi con le attività della produzione di carta.