La sostenibilità è uno sforzo di filiera: se si collabora per abbattere le emissioni di biossido di carbonio lungo tutta la catena di fornitura, dalle materie prime al prodotto finito, i benefici per l’ambiente riescono ad emergere in modo apprezzabile e misurabile. A questo principio crede moltissimo Fedrigoni da anni impegnata in un dialogo continuo con clienti e fornitori per abbattere il proprio impatto ambientale e trovare una soluzione al fine vita non solo dei suoi prodotti, ma anche dei manufatti intermedi e delle merci a scaffale.

Uno sforzo che ha portato l’azienda a realizzare soluzioni sempre più sostenibili e performanti e a diventare il partner ideale per l’industria dei beni di consumo, a cui fornisce risposte avanzate per qualunque tipo di etichettatura e packaging personalizzato, in particolare per i grandi brand della moda e del lusso.

Questo è l’argomento affrontato lo scorso 8 marzo all’evento internazionale Climate Capital Live, promosso dal Financial Times. Chiara Medioli Fedrigoni, chief sustainability & communication officer di Fedrigoni Group, ha partecipato a una tavola rotonda dal titolo “Reducing the carbon embedded in consumer goods” insieme a top manager di Mars e Consumer Goods Forum, dove è stato affrontato il tema di come ridurre l’impatto ambientale delle aziende del largo consumo. 

“Fedrigoni produce carta da molto tempo – ha spiegato Chiara Medioli Fedrigoni –: da quasi 800 anni le carte a marchio Fabriano, e da fine ‘800 soprattutto carta ad alto valore aggiunto che serve ad altri attori per produrre libri, packaging (spesso per brand di lusso) ed etichette, da quelle raffinate per vini champagne a quelle più comuni per detergenti ed alimentari. La prima linea di carta con contenuto di riciclo selezionato, per mantenerne comunque alta la qualità, la lanciammo 26 anni fa e oggi siamo arrivati ad avere su alcune linee il 100% di cellulosa riciclata o fibre alternative, come per le carte pregiate e ad alte prestazioni della collezione Materia Viva. Investiamo nella ricerca e nell’innovazione per trovare soluzioni sostenibili non solo per ciò che realizziamo direttamente, ma anche per i manufatti intermedi: uno dei nostri obiettivi al 2030 è eliminare i rifiuti non riutilizzabili da tutto il processo, anche a valle della nostra produzione”.

Ad esempio, realizzando materiali autoadesivi linerless, che quindi non deve essere smaltita successivamente dallo stampatore. “Crediamo davvero che la sostenibilità sia un tema di filiera – ha aggiunto Medioli Fedrigoni –: se produco una carta antimacchia o antigraffio attraverso un procedimento meccanico come la goffratura, ma poi a valle viene plastificata, lo sforzo risulta inutile”. Occorre dunque andare verso prodotti finiti monomateriali, totalmente in carta, con chiusure a incastro se si tratta di packaging.

L’azienda è in prima linea anche per le soluzioni plastic-to-paper, cioè per sostituire la plastica con carte performanti a livello di robustezza, idrorepellenza e igiene, ma realizzate con materia prima fibrosa, rinnovabile e riciclabile: fibre naturali vergini o di recupero. “Oggi siamo in grado di produrre carte di qualità ad alto valore aggiunto che resistono all’umidità, all’unto, agli strappi, alle pressioni e che trovano applicazione in tutti i settori merceologici, nel food&beverage come nella cosmesi, nella ristorazione, nella logistica”, conferma Chiara Medioli Fedrigoni.

Tra le soluzioni più avanzate c’è PaperSnap, una carta innovativa sviluppata in collaborazione con EasysnapÒ e usata per confezioni monodose di liquidi anche ad uso alimentare, prima disponibili solo in plastica; oppure i vassoi che accolgono i prodotti di profumeria e cosmesi all’interno delle confezioni, che Fedrigoni produce totalmente in cellulosa termoformata grazie a una tecnologia proprietaria brevettata.