La crisi continua a mordere il settore grafico e si è fatta sentire anche su uno dei più importanti gruppi di stampa del Lazio, Puntoweb. L’azienda, nata a metà anni Novanta come costola di Rotoeffe e controllata dalla famiglia Farina (al timone c’è uno dei fratelli Farina, Maurizio, mentre Vittorio si occupa di Rotosud e Mario di Litosud) ha avviato infatti un confronto con le rappresentanze sindacali per riorganizzare l’azienda, rivedere i turni di lavoro e recuperare redditività.
L’accordo, che dovrebbe essere raggiunto dalle parti nelle prossime settimane, si baserebbe soprattutto sul rinnovo e l’ampliamento del contratto di solidarietà per i circa 120-130 dipendenti di Puntoweb, già scesi in questo ultimo periodo grazie a una ventina di pensionamenti e prepensionamenti, mentre un’altra quarantina di addetti è impiegata nella Legatoria Europea.
Puntoweb, specializzata nella stampa di libri e magazine, con un ciclo completo di lavorazione con stampa piana e roto e il finishing con linee di cartonato, brossura e filorete, ha subito, come molte altre imprese grafiche, la crisi del settore editoriale e anche le conseguenze di alcuni mancati pagamenti da parte di clienti importanti, anch’essi messi in difficoltà dall’andamento negativo del mercato.
Nonostante i tempi non siano facili, ai piani alti di Puntoweb hanno deciso di andare avanti per assicurare continuità e crescita a un’azienda che da vent’anni è presente con successo sul mercato e che fattura circa 42 milioni di euro. Per avere una maggiore tranquillità sia operativa sia finanziaria, però, si è resa obbligata la riorganizzazione della produzione, la riduzione dei costi e una scrematura della clientela, focalizzando meglio le commesse sui clienti più affidabili.
Del resto, che Puntoweb non abbia intenzione di arrendersi lo aveva dimostrato già l’anno scorso investendo circa 2,5 milioni di euro per una Timsons T32 bicolore (che arriva a stampare fino a 128 pagine e 64 con il giro ripetuto) acquistata di seconda mano ed entrata in produzione nello stabilimento di Ariccia affiancando altre tre Timsons. E per una Lithoman a 48 pagine arrivata dalla Francia e rilevata in sede di fallimento aziendale. Una macchina che ha potenziato il parco roto che comprendeva già una 64 pagine sempre Lithoman e una Komori 16 pagine mentre il reparto macchine piane allinea due Heidelberg a 10 colori in formato 70×100.