L’industria cartaria Made in Italy in audizione presso le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera
“Se spetta all’Europa indicare gli obiettivi ambientali, essa non può tuttavia giungere a imporre le uniche modalità per raggiungerli” afferma Massimo Medugno DG Assocarta durante l’audizione, ieri, 30 maggio 2023 a Roma. “La proposta di revisione della normativa imballaggi” secondo Assocarta “non è corretta sotto il profilo dello strumento e dei contenuti”.
La Commissione ha l’obiettivo di ridurre gli imballaggi. Spinge quindi sul riuso e impone restrizioni ai prodotti monouso a prescindere dalla loro funzione d’uso e dalle motivazioni economico e sociali.
“Gli imballaggi a base cellulosa sono sostenibili, in quanto prodotti con materie prime rinnovabili, riciclabili e di provenienza sostenibile e caratterizzati da un elevato tasso di riciclo a fine vita. Grazie alla gestione sostenibile delle foreste, l’Europa può affermare con orgoglio di avere oggi più risorse forestali rispetto a un secolo fa: negli ultimi 30 anni la superficie forestale europea è cresciuta di 19,3 milioni di ettari. Si stima infatti che le foreste e il settore forestale assorbano, ogni anno, circa il 20% delle emissioni totali di gas serra dell’UE, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi climatici dell’UE” spiega Medugno.
Parimenti, con un tasso di riciclo che conferma anno dopo anno risultati eccezionali (81,6%) gli imballaggi in fibra sono già protagonisti indiscussi dell’economia circolare. Gli imballaggi rappresentano, quindi, un importante mercato finale per le risorse rinnovabili come le fibre di legno e la pasta legno utilizzate per produrre carta, cartone e cartoncino.
“Le politiche che limitano o vietano l’uso di imballaggi rinnovabili a base di carta avranno quindi un forte impatto ambientale, economico e sociale sulla sostenibilità delle foreste e del settore forestale in Europa” conclude Medugno.
Secondo un recente studio commissionato dalla filiera cartaria, a livello europeo, la sostituzione di imballaggi monouso nella ristorazione con quelli riutilizzabili, entro il 2030 in Belgio, comporterà fino a + 160% di emissioni di CO2 e fino + 130% di costi.
Nel caso, invece, di riutilizzo nel campo del commercio elettronico le emissioni, nello stesso periodo in Germania, le missioni di CO2 aumenterebbero fino al 40% e i costi fino al + 200%.