L’appuntamento è martedì 19 al Tribunale di Lucca. In quella sede si capirà (anche se non in via definitiva) quale sarà il destino industriale e proprietario di due importanti aziende cartarie toscane: la Ondulati Giusti di Altopascio e il Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino. Due imprese rilevanti, non solo a livello regionale, entrambe a suo tempo messe in concordato e per le quali aveva ottenuto l’affitto del ramo aziendale la Pro-Gest. Ovvero il gruppo veneto guidato da Bruno Zago che, fondato in provincia di Treviso nel 1973, è diventato tra i leader in Italia nella produzione di carta e cartone ondulato con una ventina di impianti e un fatturato che – secondo gli ultimi dati disponibili – sfiorava i 350 milioni di euro. Una storia di successo confermata anche dal premio ricevuto all’ultima edizione delgli Oscar della Stampa – La Vedovella.

Il gruppo Zago, rispettando quanto previsto dalle norme, al momento dell’affitto delle due cartiere aveva anche prospettato l’eventuale acquisizione con una proposta che, stando a quanto riportato dalla stampa, metterebbe sul piatto 29 milioni di euro: 20 milioni per gli Ondulati e 9 per il Cartonificio Fiorentino.

Nella partita però, assistito dall’advisor Tim Management guidato dall’ad Cesare Tocchio, è sceso in campo anche il gruppo tedesco Palm. Con sede ad Aalen (Stoccarda), Palm è uno dei giganti europei nella produzione sia di carta (esportata anche in Italia) sia di cartone ondulato con ricavi per 1,3 miliardi di euro. Il gruppo tedesco ha messo gli occhi sulle due imprese toscane che, nonostante le difficoltà che le avevano portate alla procedure del concordato, rappresentato realtà industriali importanti. In particolare la Ondulati Giusti che con 192 dipendenti è tra i principali produttori italiani di cartone ondulato ma anche il Cartonificio Fiorentino vanta una presenza molto importante con un centinaio di dipendenti nel settore del cartone pesante, il cosiddetto tre onde.

Il 19 gennaio, dunque, saranno presentate le offerte con il gruppo Palm particolarmente interessato a rilevare le due aziende con un piano industriale di crescita e la salvaguardia dei posti di lavoro. Toccherà quindi al giudice valutare le proposte (non è escluso che ne possano essere presentate altre) tenendo conto che comunque Pro-Gest avrà l’opzione, da esercitare entro sessanta giorni, per pareggiare l’eventuale offerta ritenuta dal Tribunale migliore.

In attesa di sapere come finirà la partita toscana, il gruppo guidato da Bruno Zago è impegnato anche nella ripartenza dell’attività alla ex cartiera Burgo di Mantova acquisita nel luglio del 2015. La Pro-Gest ha presentato alla fine dello scorso anno agli enti locali, a partire dalla Provincia, chiamati a decidere, una domanda di autorizzazione per rinnovare lo stabilimento di viale Poggio Reale e, con una serie di impianti (tra cui una nuova centrale elettrica costituita da due turbogas più il rinnovamento del vecchio termovalorizzatore) assicurare l’autosufficienza energetica. Pro-Gest punta a far ripartire la cartiera avendo a regime un centinaio di dipendenti per una produzione di carta per ondulatori da materia prima riciclata, pari a circa 405mila tonnellate all’anno.