L’intento era quello di creare un precedente, di avviare un dialogo fra gli attori di filiera, stimolando il confronto schietto atto a portare in luce limiti e opportunità dell’attuale sistema di fornitura. Mutuando le parole del presidente di Comunico Italiano, Roberto Moreschini, possiamo affermare: “Missione compiuta!”. Questo è stato il commento lapidario e soddisfatto che il vulcanico Presidente ha espresso in chiusura d’evento, ben un’ora oltre il termine previsto, di fronte ad una sala che alle 18.30 di un venerdì era ancora gremita.
La proposta di Comunico Italiano, l’associazione promotrice dell’evento con Unindustria Bologna, grazie ad una perfetta organizzazione ed anche al contributo in media partnership del nostro Print Buyer, ha certamente soddisfatto le aspettative di tutti. Oltre alla soddisfazione degli organizzatori, registriamo anche quella dei partecipanti che complessivamente hanno apprezzato i contenuti emersi, e pure quella degli speaker che hanno avuto modo di esternare un bisogno che abbiamo scoperto in qualche caso essere ancora disatteso.
Le quattro sezioni tematiche individuate, Moda ed Abbigliamento, Alimentare e Grande distribuzione organizzata, Meccanica ed Automazione, Arredocasa, hanno saputo catturare l’attenzione in sala e fornito interessanti spunti agli oltre 150 congressisti paganti, ai quali si aggiungevano gli sponsor e gli operatori espositori, i quali, nei tre momenti di pausa fra le sessioni, i due coffe breack ed il pranzo, sono stati indaffarati ad intrattenere il pubblico presentando soluzioni, prodotti, rispondendo a quesiti e creando contatti.
Ottima la conduzione dell’evento da parte di Alessandro Beltrami che ha duettato con i moderatori e gli speaker di volta in volta sul palco, sedici in tutto a fine giornata, e che bene ha dosato la componente tecnica – compreso l’interessante contributo di alcuni degli esperti ISO presenti in quei giorni a Bologna per il meeting internazionale annuale – con quella marketing e commerciale delle specifiche tematiche.
Moda e fashion
La prima sezione è stata dedicata alla stampa emozionale nei settori della moda, dell’abbigliamento, pelletteria e fashion in generale, il cui focus principale avrebbe dovuto essere la capacità di suscitare emozioni, di coinvolgere, al cui fine concorrono certamente la qualità dell’immagine, le modalità di stampa, il fascino dei materiali e del progetto. Sono emerse inaspettatamente invece anche molte esigenze basiche di una clientela che tutto sommato si aspetta ed ottiene una qualità elevata ma che lamenta invece una carenza di servizio, la mancanza di un approccio maggiormente olistico, che includa gli aspetti consulenziali, organizzativi e logistici della filiera.
Food e GDO
Un tema ribadito con ancora maggior veemenza nella seconda sessione, quando il focus è stato quello del packaging stampato per la filiera agro-alimentare e della grande distribuzione organizzata, dove le esigenze logistiche si devono sposare con una grande varietà di materiali e processi di stampa, mantenendo l’immagine coordinata del brand sullo scaffale. Coordinati da Enrica Menozzi, che ha offerto un interessante approfondimento sulle possibilità di integrazione fra stampa e online, per la comunicazione mobile e per il marketing di prossimità sul punto di vendita.
Meccanica ed automazione
Estremamente tecnica la terza sessione, dedicata alla filiera della meccanica e delle macchine, dove a farla da padrone è la creazione di cataloghi complessi tipici dell’industria meccanica, della manualistica, spesso ad elevato livello di customizzazione. Alessandro Mambretti è riuscito a far emergere dalle testimonianze dei relatori le caratteristiche di una domanda che fa dell’integrazione con i sistemi informatici un driver fondamentale per generare economie importanti. Una sessione che ha creato qualche mal di pancia in sala, quando si è potuto apprendere, dal vivo, nella case history del colosso dell’industria meccanica IMA, qual è il livello di autonomia oramai raggiunto e quali e quante opportunità ci siamo persi come categoria, praticamente rinunciando ad affrontare i problemi del cliente, che volentieri ce li avrebbe affidati.
Arredocasa
Sessione finale che riporta ossigeno, con il settore dell’arredocasa, che di carta, nobilitazione e volumi ha invece ancora un gran bisogno. Interessanti le tendenze contrastanti emerse, fortemente legate alle strategie commerciali dell’uno o dell’altro gruppo, che hanno ben espresso quanto sia necessario conoscere a fondo la filiera distributiva del proprio cliente per poterlo servire in modo adeguato e puntuale.
Bisogna in effetti dar ragione al presidente Moreschini: per Comunico Italiano è un esordio molto positivo. Appuntamento al report completo sull’evento nelle pagine di Print Buyer.