70.000 m2 di materiali flessibili, 25.000 m2 di pannelli rigidi e 12.000 m2 di stampe in foglio per etichette: questi gli incredibili volumi che pixartprinting lavora ogni mese sulle sei Zund presenti in azienda al servizio di oltre 65.000 clienti in tutta Europa. Per gente che ha fatto storia crescendo a due cifre per dieci anni in un mercato saturo, che spende cifre importanti per campagne pubblicitarie dissacranti ed esilaranti, fermarsi a disquisire di tecnologia può apparire noioso. Eppure è anche grazie alla maturazione delle tecnologie digitali, a un utilizzo intensivo (e impensato) dei sistemi e ad investimenti lungimiranti che pixartprinting è diventata quello che è oggi. E sul fronte del finishing le tecnologie Zund sono state chiamate sin dall’inizio a giocare un ruolo da protagoniste. Seppur pixartprinting abbia fatto di Internet il proprio unico canale di vendita, il management aziendale è consapevole che il web costituisce al tempo stesso un’enorme opportunità e un rischio incalcolabile per gli operatori che vi operano e per i brand in generale. “E’ fondamentale essere puntuali, precisi e mantenere uno standard qualitativo elevato”, afferma Alessandro Tenderini, direttore generale di pixartprinting. “Su Internet se ti rovini la reputazione hai problemi seri: una traccia negativa è quasi impossibile da cancellare. L’utilizzo di tecnologie a loro volta precise e affidabili nella produzione 24/7, come quelle prodotte da Zund, è per pixartprinting una condizione imprescindibile. La maggior parte degli stampatori online non offre stampa di grande formato perché per farlo bisogna essere molto ben strutturati. Il fattore abilitante per pixartprinting è stato l’aver identificato macchine digitali come quelle di Zund e di Durst che, pur non avendo una struttura industriale, sono in grado di lavorare in modo sequenziale e garantire un prodotto ripetibile”. “La potenza è nulla senza controllo”, recitava lo slogan di una campagna pubblicitaria. Nel caso di pixartprinting potremmo dire che la velocità è nulla senza totale affidabilità e ripetibilità delle operazioni lungo i cicli produttivi. Senz’altro nel taglio e fustellatura wide format con Zund G3, dove le lavorazioni si differenziano per tipologia e spessore dei materiali, ma soprattutto nel piccolo formato, dove le Zund M800 con carico e scarico automatico sono sottoposte a enormi stress dalle medie e lunghe tirature di etichette, astucci, crowner e piccoli oggetti sagomati. “Le Zund sono macchine che hanno un rapporto qualità/prezzo/prestazioni eccezionale”, sintetizza Tenderini. “Non nascondo che abbiamo valutato sistemi nominalmente più veloci, ma penso sia inutile mettere il motore di una Ferrari su un trattore. La velocità è relativa se poi hai tempi morti o fermi macchina che te la dimezzano. E Zund è il top anche in termini di robustezza e semplicità nella manutenzione ordinaria e straordinaria. Ogni mese tagliamo con Zund oltre 35.000 m2 di banner e altrettanti di PVC adesivo, vale a dire tra il 60 e l’80% delle stampe wide format prodotte in azienda. Sul rigido superiamo invece i 25.000 m2 al mese tagliati e fustellati con Zund, mentre sulle tre M800 di piccolo formato passa oltre 95% del materiale adesivo a foglio stampato su HP Indigo e in offset, pari a oltre 12.000 m2. In questo caso mezzo taglio e taglio passante sono le lavorazioni standard”, precisa Tenderini.”Utilizziamo Zund non solo per fustelle complesse e mezzi tagli, ma anche per il taglio lineare al posto delle classiche taglia pannelli. Se non utilizzassimo tecnologie tanto automatizzate anziché in 150 dovremmo essere in 400″. In foto: Alessandro Tenderini, direttore generale di pixartprinting e Gianluca Bondioli, amministratore di Sign – Tronic Italia – Divisione Zund Italia
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