A meno di due anni dall’ingresso nel capitale della Veneta Roto, il gruppo Pigini, che deteneva il 70% delle quote della società, ha deciso di accettare la proposta dei soci di minoranza di rilevare l’intera partecipazione. Si è arrivati a questa situazione dopo che gli azionisti “veronesi”, spiega una nota diffusa ieri in serata dal gruppo di Loreto, hanno deciso di non cedere le loro quote a Pigini Group, necessarie per consentire, a quest’ultimo, la completa integrazione e fusione con le società del gruppo.
Nel comunicato si ricorda che alla Pigini Group printing division fanno capo la Rotopress International, che dall’inizio di marzo ha acquisito lo stabilimento produttivo della Grafica Editoriale Printing di Bologna, creando un nuovo importante polo di stampa, la Tecnostampa e la Grafiche Flaminia anch’essa integrata nel gruppo.
Con l’acquisizione del sito di Bologna, Pigini Group printing division arriverà a circa 75 milioni di euro di fatturato con 350 dipendenti.
Il progetto che sarebbe stato perseguito avrebbe ricalcato operazioni già effettuate, sia all’interno del gruppo marchigiano, sia da altre aziende: cioè la necessaria e inevitabile ricerca della maggior efficienza e la riduzione di costi ridondanti. La non possibilità di realizzare queste operazioni strategiche, cioè fondere Veneta Roto all’interno di Pigini Group printing division, ha aperto diverse possibilità, e quella che è prevalsa è stata la decisione da parte dei soci “veronesi”, riconducibili all’ex socio di maggioranza della OPV Francesco Calderara, di esercitare l’opzione “call” acquisendo il 70% della partecipazione in Veneta Roto detenuto proprio da Pigini Group.
Tra le due società, conclude la nota, rimarrà intatta la volontà di collaborare sia a livello industriale sia commerciale, al fine soprattutto di contribuire a garantire l’intera occupazione del sito veronese.