È stata una fine poco gloriosa. Soprattutto per gli oltre cento dipendenti che hanno subito il fallimento di quello che, nelle intenzioni di Guido Veneziani, doveva diventare uno dei più importanti poli di stampa italiani mettendo insieme RotoAlba, un’azienda in Francia, la ex Satiz, la Enerprint e la Mazzucchelli. Una storia imprenditoriale finita, purtroppo, in un tunnel di fallimenti. Compreso, appunto, quella della storica azienda di Seriate per cui nei mesi scorsi era stata decisa la procedura fallimentare con la nomina dei curatori e la messa in cassa integrazione straordinaria dei lavoratori.
La possibilità di un intervento di un “cavaliere bianco” interessato a rilevare l’attività dell’azienda che era stata acquisita dalla GVE sarebbe del resto ben presto sfumata. Gli unici ipotetici candidati a un eventuale intervento erano stati individuati dal mercato nel gruppo Pozzoni, che in realtà non ha mai realmente mostrato un interesse al riguardo, e nella Graphicscalve dei fratelli Ezio e Walter Ferrari che hanno anche uno stabilimento proprio a Seriate. In questo caso qualche progetto su una possibile acquisizione della Mazzucchelli sarebbe stato fatto, ma alla fine l’azienda bergamasca avrebbe deciso di lasciar perdere e di crescere per linee interne, tanto che nei mesi scorsi avrebbe preso corpo il progetto di investire in una nuova manroland Lithoman a 48 pagine che sarebbe messa in produzione in un nuovo impianto realizzato sempre a Seriate o a Dalmine.
Così, ai commissari liquidatori della Mazzucchelli non è restato altro che affrontare la difficile partita dei crediti e mettere mano alla vendita di tutto ciò che è vendibile. Tanto che sarebbe stato presentato in questi giorni il bando d’asta per tutti gli impianti aziendali, a partire dalle macchine dal maggiore appeal, ovvero quattro rotative. Una 64 pagine e una 48 Goss e altre due 48 pagine Mitsubishi e KBA. Il bando avrebbe come scadenza, per presentare le domande, il 20 giugno con base d’asta attorno agli 800-850 mila euro, anche se il parco macchine sarebbe stato valutato almeno 1,2-1,3 milioni di euro. Bisognerà vedere ora se ci saranno pretendenti pronti a scendere in campo e, secondo rumor di mercato, qualcuno interessato ci sarebbe, anche se la via preferenziale sarebbe quella di competere in gara per ogni singolo gruppo stampa.
Sempre le stesse voci parlano di qualche interessamento (il che non significa che si traduca poi in offerta concreta) da parte del gruppo Abramo di Catanzaro e della Union Printing di Viterbo, che guarderebbero in particolare alla 48 pagine KBA, ex Coptip. Ma c’è chi sostiene che protagonista dell’asta potrebbe essere la Alcon holding, una delle società ormai leader nel settore della compravendita di macchine usate, che dopo essersi aggiudicata gli impianti ex Satiz (in particolare tre rotative Lithoman che sarebbero finite o in via di destinazione una alla Caleidograf del gruppo Spreafico e due alla Webprint), avrebbe rilevato anche le macchine piane di Deaprinting. E adesso potrebbe giocare un ruolo da protagonista anche nell’asta Mazzucchelli.