“Packaging Roulette”: i consumatori ipovedenti a rischio a causa della scarsità di imballaggi alimentari accessibili

“Packaging Roulette”, la ricerca lanciata in occasione della Giornata mondiale della vista, e commissionata da Roland DG, rivela che milioni di persone ipovedenti affrontano quotidianamente la sfida di orientarsi tra i corridoi dei supermercati a causa dell’uso incoerente e scarso di imballaggi accessibili. L’80% dei marchi alimentari ammette di non incorporare simboli Braille o tattili in tutti i propri imballaggi. Le persone ipovedenti faticano così a comprendere cosa stanno acquistando e consumando.
La ricerca “Packaging Roulette” ha coinvolto 500 senior decision maker del packaging in tutta Europa. “Packaging Roulette” ha rilevato che il 70% dei marchi non utilizza soluzioni digitali moderne, come NaviLens o codici QR, su tutti i propri prodotti. Questa incoerenza crea una sfida pericolosa per la vita, soprattutto per i consumatori con allergie o restrizioni dietetiche che si affidano a etichette accessibili per fare scelte sicure.
Lucy Edwards, attivista per la disabilità e creatrice di contenuti social, ha affermato: “Gli imballaggi accessibili sono più di una semplice comodità. sono un’ancora di salvezza per persone come me che sono ipovedenti. Avere informazioni chiare, tattili o scansionabili sulla confezione può fare la differenza tra sicurezza e incertezza. I marchi che adottano questa tecnologia di stampa non solo stanno aprendo la strada all’inclusività, ma stanno anche definendo uno standard che altri devono seguire”.

I brand del food vogliono essere inclusivi, ma le sfide rimangono

Sebbene il rischio per i consumatori ipovedenti sia evidente, l’ambizione di cambiamento all’interno del settore alimentare è chiara. Il 93% dei decisori del packaging alimentare intervistati ha espresso la propria volontà di investire in soluzioni di packaging accessibili, con quasi la metà (49%) pronta a stanziare tra £ 50.000 e £ 100.000 per effettuare questa transizione.
Tuttavia, il 93% dei marchi alimentari intervistati ammette di affrontare barriere significative nell’apportare questi cambiamenti. La sfida più citata è l’elevato costo, con il 51% dei decisori che indica i vincoli finanziari come un ostacolo importante. La complessità della regolamentazione del packaging ha scoraggiato il 38% dei brand. Mentre il 16% ammette di non sapere da dove iniziare il proprio percorso verso un packaging accessibile. Julianne Ponan, fondatrice di Creative Nature, che soffre di anafilassi e ha creato l’azienda per soddisfare tutti i 14 principali allergeni. In questo modo più persone possano gustare i pasti insieme. Ponan ha affermato: “In Creative Nature, crediamo che tutti meritino di sapere esattamente cosa stanno consumando. Soprattutto quando si tratta di allergeni. Lavorare con Roland DG ci ha permesso di imparare come rendere il nostro packaging più accessibile, che è una parte fondamentale della nostra missione. È fondamentale che i decisori del packaging diano priorità a queste soluzioni perché l’inclusività non è solo un lusso. Ma è essenziale per garantire la sicurezza futura di tutti i consumatori.”

Una richiesta di supporto

Per superare queste barriere, i marchi alimentari cercano sempre più l’intervento del governo. Come rilevato da “Packaging Roulette” , oltre un terzo (34%) ritiene che il packaging accessibile dovrebbe diventare un requisito legale, esortando i decisori politici a creare normative chiare e coerenti che guidino i marchi attraverso i cambiamenti necessari.
Stephen Davis, EMEA Marketing Director e UK President di Roland DG, vede questo come un momento cruciale. “L’industria alimentare è a un bivio. Abbiamo la tecnologia e la volontà di rendere accessibile il packaging, ma i marchi hanno bisogno di una guida. Il packaging accessibile non è solo un imperativo morale, è un’opportunità commerciale critica per raggiungere una parte maggiore del tuo pubblico. Le tecnologie di stampa digitale offrono una soluzione scalabile che può aiutare i marchi a soddisfare le esigenze dei consumatori ipovedenti e garantire che tutti possano capire cosa stanno mangiando”.