Il portafoglio di soluzioni, l’assistenza al cliente e la spinta allo sviluppo non cambiano. Cambia invece il nome: Neopost, fornitore mondiale di soluzioni complete per la gestione della corrispondenza e dei documenti, cambia la sua ragione sociale in Quadient, nome di invenzione che ricorda nella radice le quattro soluzioni chiave su cui si basa, Customer Experience Management, Business Process Automation, Mail-related Solutions e Parcel Locker Solutions. «Per i nostri clienti non ci sarà alcun impatto: i contratti in essere non subiranno alcuna modifica, i nostri livelli di assistenza rimangono gli stessi, anzi: stiamo facendo alcuni cambiamenti in software per innalzare ulteriormente il nostro livello. Solo che adesso Neopost è passata dall’essere una holding livello mondiale con loghi e nomi diversi in ogni Paese, all’essere un’azienda strutturata con una visione e una mission unica», afferma Giorgia Aliprandi, VP of field Marketing DACHIT (Germany, Austria, Switzerland, Italy).
La strategia di rebranding prende le mosse dal gennaio di quest’anno, ha dichiarato Geoffrey Godet, Chief Executive Officier di Quadient: «È stato fondamentale allineare il brand con questa nuova strategia, utilizzando un marchio mirato ad aiutare le aziende a sfruttare l’intero portafoglio di soluzioni per semplificare e consolidare le interazioni con i loro clienti. Questo cambiamento arriva in un momento cruciale nella storia della nostra azienda ed è fondamentale per unificare la nostra organizzazione globale attorno a un marchio di aspirazione comune».
Il nuovo logo si accompagna al nuovo slogan “Because connections matter”, traducibile in “perché le connessioni contano”. In Italia, spiega Giorgia Aliprandi, il cambio di ragione sociale arriverà al primo febbraio 2020 con l’inizio dell’anno fiscale (nella foto, la sede italiana a Rho). Nel corso di questi mesi di transizione il nome dell’azienda sarà “Neopost soon to be Quadient”, e il logo sarà visibile anche in occasione della fiera milanese Viscom: «Sarà una sorpresa per i nostri clienti e per i visitatori che passeranno dallo stand», afferma Aliprandi, che conclude: «Neopost era un nome troppo associato alla ‘posta’, quando in realtà offriamo soluzioni complete per la gestione del documento a 360 gradi: per non creare confusione e per comunicare che siamo un’azienda unita è stato scelto un logo comune per tutte le divisioni dell’azienda».