Un bosco di 1.530 piante tra Caponago e Pessano con Bornago, per trasformare un’area ora stretta tra industrie e superstrade in un polmone verde a disposizione della comunità, che potrà “adottarlo” e seguirne la crescita. È il progetto di Fedrigoni, tra i principali gruppi al mondo nella produzione di carte speciali per packaging, grafica, editoria e prodotti adesivi per l’etichettatura.
Un ettaro e mezzo (15.000 metri quadri) di aree da recuperare (individuate da Regione Lombardia ed ERSAF con la mappatura del progetto “LIFE Gestire 2020”) che entro fine anno verrà pulito e popolato con oltre 1.500 alberi tipici della Pianura Padana: querce, frassini, aceri campestri, lecci, tassi, olmi e arbusti come il corniolo per la necessaria biodiversità. La zona è compresa tra l’autostrada e lo stabilimento di Ritrama (produttore di materiali autoadesivi per l’etichettatura acquisito da Fedrigoni a gennaio), ma rientra in parte anche nel Parco Agricolo Nord Est. Di proprietà dei Comuni di Caponago e Pessano con Bornago, finanziato da Fedrigoni (che se ne occuperà per i prossimi 5 anni), realizzato e curato da Etifor, spin-off dell’Università di Padova specializzato in consulenza e progettazione ambientale, il Bosco Fedrigoni è stato inaugurato il 23 novembre.
Una nuova foresta che in 20 anni assorbirà minimo 100 tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni annuali di 50 automobili. Uno spazio verde a disposizione della comunità, che potrà goderne e, se vorrà, occuparsene virtualmente: sul sito www.wownature.com di Etifor o su quello di Fedrigoni si potrà scegliere gratuitamente quale albero “adottare” e piantare. Il progetto ha un approccio scientifico e si attiene alle regole della buona gestione forestale, intesa anche come aumento della naturalità e della biodiversità nelle aree di intervento, nel rispetto degli standard ambientali, sociali ed economici certificati dal Forest Stewardship Council®.
«Migliorare un’area verde pubblica vicino ai nostri impianti di produzione è parte integrante del nostro impegno a favore della comunità e dell’ambiente – commenta Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni -, impegno che vedrà un’accelerazione nei prossimi 5 anni con interventi mirati al miglioramento continuo dei processi di lavorazione, della catena di fornitura e dell’innovazione di prodotto, senza mai dimenticare di costruire ponti tra le nostre persone e le comunità con cui interagiamo. L’attenzione di Fedrigoni a una catena di produzione che riduca l’impatto sull’ambiente comincia più di 130 anni fa e negli ultimi sei ha portato il Gruppo a diminuire drasticamente i consumi (-46% di acqua nel processo di produzione di autoadesivi, -13% di energia termica). Dal 2014 tutta la carta è prodotta con cellulose certificate FSC®, provenienti da impianti forestali sostenibili tutelati da norme internazionali».
Nella foto: Marco Nespolo e Chiara Medioli, rispettivamente amministratore delegato e vicepresidente di Fedrigoni, piantano un albero del bosco Fedrigoni.
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