Müller Martini Connex in combinazione con la produzione on demand intelligente e la Smart Factory è la risposta alla sostenibilità nell’industria della stampa

Müller Martini si sta concentrando su tre aree operative chiave dove è possibile ottenere un impatto diretto. Le tre aree sono le attività operative nei siti di produzione, l’uso delle macchine in azienda e la realizzazione di modelli commerciali ecologicamente sostenibili per i clienti. Considerando la lunga durata delle robuste macchine Müller Martini, la leva più importante per l’ottimizzazione ecologica è la riduzione del consumo di carta, poiché è qui che viene generata gran parte delle emissioni di CO2. La Smart Factory di Müller Martini, che può produrre stampati personalizzati fino alla quantità di una sola copia, senza tempi di messa a punto e scarti di avviamento, è in linea con lo spirito della sostenibilità.

Müller Martini Connex

È qui che entra in gioco il sistema Connex di Müller Martini, in grado di gestire un’ampia gamma di scenari di produzione, come il print-on-demand o il book-of-one. Non sono necessarie regolazioni, o lo sono solo in minima parte, per i cambi commessa. Questo supporto alla configurazione fa risparmiare tempo e riduce al minimo gli scarti di avviamento. Il valore aggiunto del sistema Connex è visibile anche nell’efficienza energetica e delle risorse. La produzione on-demand consente di risparmiare notevoli quantità di carta, inchiostro, solventi, acqua ed energia, che rappresentano oltre il 95% delle emissioni di carbonio di un prodotto di stampa.

Il workflow Connex garantisce il collegamento in rete tra il livello organizzativo (MES/MIS) e il livello produttivo. In questo modo è possibile tracciare in tempo reale il feedback della produzione fino al singolo prodotto. L’ottimizzazione intelligente della produzione consente di ridurre ulteriormente i tempi di cambio formato e gli sprechi di carta, contribuendo così all’efficienza e alla sostenibilità. L’approccio di Müller Martini in questo contesto si basa sul principio della “prima copia vendibile”.