Qualche giorno fa la rivista Nature ha pubblicato una ricerca, intitolata A self-sustainable multi-modular E-textile bioenergy microgrid system, annunciando un’innovazione epocale. Un gruppo di ingegneri dell’Università di San Diego, specializzati in nanotecnologie, sta sviluppando un tessuto in grado di sviluppare e accumulare energia elettrica. Un concentrato di tecnologia che, per il momento, è ancora un prototipo, ma potrebbe rappresentare un’innovazione epocale.
La microgriglia indossabile è costituita da una combinazione di parti elettroniche flessibili che sono state sviluppate dal team di nanobioelettronica del professore di nanoingegneria della UC San Diego Joseph Wang, che è il direttore del Center for Wearable Sensors alla UC San Diego e autore dello studio. Ogni parte viene serigrafata su una camicia e posizionata in modo da ottimizzare la quantità di energia raccolta.
Le componenti sono piccole celle di biocarburante alimentate dal sudore, dispositivi che si attivano in corrispondenza di un movimento e supercondensatori che immagazzinano energia. Secondo il dottorando Lu Yin il progetto cerca di applicare il concetto di microgrid al mondo dell’abbigliamento, per creare sistemi indossabili, alimentati in maniera sostenibile e autonoma. Le microgrid sono già note nell’ambito della progettazione urbanistica e servono a integrare varie fonti di energia (come quella solare o eolica) per soddisfare il fabbisogno energetico di un centro abitato. L’idea è quella di ricreare una microgriglia indossabile che raccolga l’energia da diverse parti del corpo e stoccarla.
Una tecnologia di questo tipo potrebbe trovare applicazione nell’ambito sportivo, ma non solo. I ricercatori stanno già lavorando allo sviluppo di prototipi che raccolgano l’energia degli utenti anche quando sono semplicemente seduti o si muovono molto lentamente, senza praticare attività fisica.
La microgriglia è stata testata durante sessioni da 30 minuti che consistevano in 10 minuti di esercizi aerobici, seguiti da 20 minuti di riposo. Il sistema è stato in grado di alimentare un orologio da polso LCD o un piccolo display elettrocromico – un dispositivo che cambia colore in risposta a una tensione applicata – durante ogni sessione di “allenamento”.
Il settore dei tessuti high-tech e smart è in continua evoluzione. Solo qualche giorno fa, i ricercatori della Fudan University di Shangai hanno pubblicato, sempre su Nature, uno studio sui tessuti che possono essere utilizzati come display. Il gruppo di ingegneri, guidati da Huisheng Peng ha realizzato uno schermo di tessuto, lungo sei metri e largo 25 cm, che può essere integrato con una tastiera tessile sensibile al tatto e una batteria in tessuto, che raccoglie energia solare. Tra le applicazioni possibili, la possibilità di navigare su mappe interattive, ma anche la messaggistica.
di Caterina Pucci