Mentre raddoppia la presenza in città aprendo una nuova sede, l’azienda milanese investe in due tecnologie Konica Minolta top di gamma
Timbroloreto nasce nel 1966 come timbrificio e poco dopo diventa una delle prime insegne milanesi a introdurre i servizi di riproduzione xerografica. Nel primo decennio degli anni Duemila, animata da una visione pionieristica e dall’energia del suo responsabile tecnico e futuro titolare, Vito Ferrone, la copisteria si concentra sulla stampa e amplia i suoi spazi produttivi, crescendo come “negozio diffuso” occupando i negozi, i laboratori e i cortili circostanti, risoluta a non abbandonare la sua location centrale e iconica.
Il ritmo dell’evoluzione tecnologica in Timbroloreto è travolgente, come i ritmi dell’affollato crocevia fuori dalle sue vetrine, e segna l’alternarsi di mille diverse tecniche di stampa, dal toner a foglio alla bobina, dal piccolo al grande formato, dall’offset DI alla riproduzione fotografica su materiali industriali. Tanto che, nel 2008, l’azienda cambia nome in Loretoprint, e conia la tagline “La Tipografia Digitale”: un ossimoro, e per molti una provocazione, che quindici anni dopo si rivela ancora piuttosto attuale e pertinente.
Lo scorso settembre, cinque anni dopo l’installazione di una Komori Impremia IS29 (la prima in Italia), Loretoprint ha acquistato da Konica Minolta una AccurioJet KM-1 e un sistema di nobilitazione digitale JETvarnish 3D, entrambe in formato B2+, che affiancano la JETvarnish 3Ds acquistata nel 2018. Le nuove attrezzature hanno trovato casa in Loretoprint Factory, un sito di 1.200 m² che supporterà lo storico laboratorio di piazzale Loreto e il nuovo store che aprirà a fine anno in piazza XXIV Maggio.
Una crescita incessante, tra servizi B2B, stampa “di strada” e vendita online
Se per molti tipografi già non è semplice coniugare vendita offline e web-to-print, la coesistenza di ben tre modelli di servizio è la croce e delizia di Loretoprint. Sebbene la clientela B2B costituisca circa il 90% degli oltre 25.000 ordini gestiti annualmente, l’azienda milanese fa della relazione umana con il suo variegato pubblico un fatto esistenziale. Dal negoziante allo studente universitario, dall’avvocato al designer, tutti attendono il proprio turno, ricevono consulenza, toccano con mano le oltre 100 carte a catalogo e, in molti casi, escono con il loro prodotto stampato. Grazie a un parco di tecnologie che spazia dal piccolo al grande formato, dal roll-to-roll al flatbed UV, Loretoprint può realizzare progetti chiavi in mano dalla stampa commerciale all’allestimento di location, dal gadget alla cartotecnica.
«Non abbiamo mai perso le sembianze di una copisteria, ma per scelta di supporti, finiture e servizi siamo andati oltre quello che fanno molti stampatori», afferma Ferrone. «Con l’apertura di Loretoprint Factory e del negozio gemello alla Darsena, puntiamo a creare esperienze offline di progettazione e di stampa coerenti, che i nostri clienti potranno finalizzare e ripetere comodamente online».
Negli ultimi anni, Loretoprint ha anche avviato con successo la produzione di imballi e materiali cartotecnici in piccole serie, sia per esigenze di contenimento e trasporto, che per test di marketing e operazioni di unboxing personalizzate per influencer e acquirenti altospendenti. Per soddisfare ogni esigenza, l’azienda ha introdotto plastificatrici, fustellatrici meccaniche, plotter da taglio digitale, piegaincolla, linee di chiusura automatica delle scatole, rilegatrici layflat per album e libri top di gamma. La crescita del segmento premium conferma la bontà della scelta di JETvarnish e Impremia IS29 (il cui motore di stampa è realizzato da Konica Minolta) ma incoraggia Loretoprint a rivolgersi a un unico fornitore accreditato per i suoi mutati fabbisogni.
JETvarnish 3D e KM-1e, per un flusso produttivo completo in formato B2+
Valutate alcune possibili alternative, Loretoprint identifica in AccurioJet KM-1e per il proprio aggiornamento tecnologico: l’ammiraglia di Konica Minolta, offre teste inkjet da 1.200 dpi di nuova generazione e e un formato carta di 585×750 mm, che consente di raddoppiare o triplicare le rese rispetto alle unità a toner SRA3, una caratteristica di AccurioJet KM-1e che piace particolarmente a Loretoprint è l’esclusiva chimica d’inchiostro con asciugatura LED, che consente di stampare anche i materiali trasparenti e le carte naturali, goffrate e martellate più difficili, senza pretrattamento e senza pregiudicare la resa ottica e tattile del supporto, garantendo un’eccellente adesione e un’elevata resistenza alla fustellatura.
AccurioJet KM-1e vanta procedure di manutenzione e pulizia semplificate, che promettono di ridurre del 70% i fermi macchina, e introduce una disposizione delle lampade di pinning e curing, volta a minimizzare i rischi di essiccazione dell’inchiostro sugli ugelli. Non meno importante, il software di Konica Minolta gestisce efficacemente i file monocromatici, di qualità fotografica, riducendo o azzerando l’uso della tricromia a favore dell’inchiostro nero.
«Usiamo KM1-e sei giorni a settimana per un turno prolungato, ma è un’attrezzatura che potrebbe lavorare su due turni, e la mattina è pronta a partire in pochi minuti», spiega Ferrone. «Grazie a KM-1e saremo in grado di spostare sempre più lavori a colori e in bianco e nero dalle macchine a toner all’inkjet, migliorando efficienza e redditività».
Contestualmente alla macchina da stampa, Loretoprint acquista anche il sistema di nobilitazione digitale JETvarnish 3D, che consente di completare il flusso produttivo in formato B2, introducendo una vernice a più elevata trasparenza e il trattamento corona, che consente di nobilitare una gamma di materiali più ampia.
Verso un modello di retail multicanale sostenibile
Al di là dei vantaggi qualitativi e operativi, i nuovi chiller e gli impianti elettrici più compatti ed efficienti di KM-1e consentono a Loretoprint di conseguire obiettivi ambiziosi nell’ambito del contenimento dei consumi energetici e degli spazi. Inoltre, grazie alle funzionalità di riduzione dei consumi di inchiostro di AccurioJet, l’azienda realizza stampati ancora più sostenibili, sia sotto il profilo ecologico che economico.
«Già da anni usiamo solo supporti certificati FSC, promuoviamo la transizione dalle carte patinate alle naturali, ed effettuiamo consegne in bicicletta», conclude Ferrone. «Grazie ad AccurioJet KM1-e, a JETvarnish 3D e 3DS, e alle tecnologie del prossimo futuro, puntiamo a creare stampati a impatto quasi zero».
Loretoprint punta a un modello di vendita di stampa sostenibile, esperienziale, attento alle persone, aderente alle aspettative del pubblico milanese ma vicino alle esigenze di professionisti e neofiti del marketing di tutta Italia.
Con la messa a regime di Loretoprint Factory, la riorganizzazione della sede storica, e l’apertura di Loretoprint Darsena, l’azienda milanese si appresta a sfruttare appieno il potenziale dei sistemi Konica Minolta, ed è già pronta a raddoppiare la capacità produttiva.