In un mercato, quello del libro, che vive ancora un periodo di sofferenza nonostante qualche segnale di risveglio, le nuove norme che potrebbero essere approvate a luglio dal Parlamento non sembrano, almeno secondo gli editori, promettere nulla di buono. Con un riflesso negativo non solo sulle vendite ma anche sulle aziende grafiche che i libri li stampano. Entro la metà di luglio, infatti, approderà prima alla Camera e quindi al Senato il Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, una serie di interventi per cui saranno messi a disposizione 3,5 milioni di euro per difendere il sistema culturale, sostenere la lettura e la diffusione dei libri. Ma con una norma che prevede una drastica riduzione degli sconti attuali applicabili sul prezzo di copertina che scenderanno dall’attuale 15% (percentuale che era già stata a suo tempo ridotta) al 5% anche per contrastare le vendite online.

Una misura che ha ricevuto subito la dura risposta degli editori che, sul fronte non dei libri ma dei giornali (leggi Fieg) sono impegnati anche in un confronto con il governo perché venga rifinanziato il provvedimento che prevede risparmi fiscali sugli investimenti in pubblicità incrementale (cioè maggiore rispetto a quella pagata l’anno precedente). Un’agevolazione che servirebbe a investire maggiormente sull’informazione cartacea (con riflessi quindi anche sulle aziende grafiche) ma che non è stata inserita, come previsto, nel Decreto Crescita anche se il governo si è impegnato nelle prossime settimane a varare un decreto ad hoc.

La proposta di legge sul libro, così come approvata dalla Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera e presto in discussione a Montecitorio è “una legge contro la lettura, che danneggia le famiglie e i consumatori”: è questa la fortemente critica prima reazione del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi. «La lettura è un’emergenza nazionale – sottolinea Levi -. E lo è non solo per il nostro settore ma per la crescita del Paese. Questo testo prevede invece una riduzione forte degli sconti possibili sui prezzi di vendita senza aiutare gli acquisti di libri delle famiglie, penalizzando di fatto la voglia e il bisogno di lettura degli italiani. Queste nuove norme – prosegue il presidente dell’Aie – si tradurranno in un aggravio di spesa per le famiglie e i consumatori, in un indebolimento della domanda, in una riduzione degli acquisti, in un danno per il mercato. Tutto questo senza sostenere in modo adeguato gli operatori di minori dimensioni, piccoli editori e piccoli librai». Per questo «faremo tutto il possibile per cambiare la direzione di questo provvedimento», conclude Levi.

Un provvedimento che non aiuterebbe un settore che nel 2018 ha registrato un calo delle vendite dello 0,4% per quanto riguarda i canali trade (grande distribuzione organizzata, librerie e store online, compresa la stima di Amazon a cura della stessa Aie) mentre il 2017 aveva registrato un più 5,8% con un fatturato calcolato – in base al prezzo di copertina ma esclusi gli sconti – di 1,442 miliardi di euro. Il testo della nuova legge sui libri, composto di 13 articoli, prevede un tetto del 5% di sconto sui libri venduti sia in libreria sia online fatta eccezione dei libri di testo adottati dalle istituzioni scolastiche, che restano scontabili fino al 15%. Nel caso di testi venduti alle biblioteche, invece, non si pone alcun limite agli sconti applicabili. Per un mese l’anno, poi, le singole case editrici e i distributori potranno comunque decidere di effettuare anche sconti pari al 20%, salvo per i titoli pubblicati nei sei mesi precedenti alla promozione. Inoltre, sempre per contrastare la concorrenza dei siti che vendono libri online, sarà anche istituito un albo delle librerie di qualità sia indipendenti sia legate a grandi distributori o case editrici. Un’altra iniziativa prevista all’interno della proposta di legge riguarda la creazione di una carta elettronica per le librerie, rilasciata a partire dal 2020 con un fondo di un milione di euro per sostenere i soggetti svantaggiati nell’acquisto di libri e di altri materiali scolastici.

di Achille Perego