L’elezione di Donald Trump ha fatto scorrere molto inchiostro sulle rotative di stampa dei quotidiani statunitensi (e non solo) con un picco, ovviamente, il giorno successivo la votazione.
Il Los Angeles Times per esempio ha triplicato la tiratura passando dalle abituali 815mila copie ai quasi 2.5 milioni mentre il New York Times ha dovuto ristampare 225mila copie solo per coprire la maggiore richiesta della città di New York. Il Seattle Times ha raddoppiato la tiratura e il Chicago Tribune ha stampato 700mila copie in luogo delle abituali 450mila.
Nonostante il calo generale delle vendite di giornali di carta in tutto il mondo, i quotidiani hanno una caratteristica che non può essere sostituita dalla tecnologia digitale: la loro fisicità.
Durante grandi eventi come l’elezione Trump o quella di Obama nel 2008, le persone hanno affollato le edicole, non solo per rimanere informati, ma anche per mantenere una memoria fisica di un evento storico. Al di là degli aspetti informativi infatti, la carta stampata è un testimone, un pezzo di storia, che in molti conservano nelle loro case per anni. Non a caso copie dei quotidiani che riportavano l’elezione di Obama sono già oggi oggetto di scambio su e-bay a prezzi in crescita…