Fa sempre piacere salutare la rinascita di un’azienda storica, non sempre facile in un settore, quello della carta e delle cartiere, che ha vissuto anni di crisi, ristrutturazioni e forte concorrenza internazionale. Ma la storia recente della Pigna, la cartiera fondata nel 1839 da Paolo Pigna, insegna che ci si può anche riuscire. Soprattutto se nel momento della difficoltà (con il concordato avviato nel 2016 da cui è uscita con due anni d’anticipo) si trova un alleato importante come il gruppo Buffetti che nel maggio del 2018 aveva rilevato, credendo nel rilancio dell’azienda bergamasca (Alzano Lombardo) il 40% del capitale azionario diventandone il principale socio insieme con il fondo Dea Capital e la Gioja della famiglia Jannone.
Il rilancio delle Cartiere Pigna, come ha spiegato il presidente e ad della società Massimo Fagioli in un ampio servizio pubblicato sulle pagine de Il Giorno, ha visto la riconquista di quote di mercato perse nel suo settore storico, quello dei quaderni, e un piano di crescita caratterizzato dall’attenzione a nuovi prodotti come le agende per gli adulti (i nomadi urbani) sia per il mercato italiano sia per quello estero a partire dagli Stati Uniti. Un percorso di forte ripresa – dopo un piano di ristrutturazione che ha comportato anche sacrifici occupazionali (dai circa 500 lavoratori degli anni Duemila si è scesi a poco meno di 100) che avviene proprio nell’anno in cui le Cartiere Pigna celebrano il 180° dalla fondazione.
Una ricorrenza festeggiata, come ha raccontato Fagioli, con la bella notizia arrivata da New York. Il MoMa Design Store ha infatti scelto due capsule collection Pigna, Bella Copia e Nero Oriente, di quaderni rieditati dall’archivio storico di Pigna all’interno del Fattobene Pop-Up Store a Soho a New York, aperto dal 7 agosto al 29 settembre e online sulla piattaforma digitale store.moma.org.
L’incremento delle vendite sui mercati esteri, del resto, sarà una delle principali strategie di crescita dei prossimi anni. In questo senso sono stati siglati accordi con Amazon per lo sviluppo in Germania, Francia e Spagna. Uno sviluppo che non guarda più e non solo ai prodotti per i giovani ma anche al pubblico adulto. A chi, nell’era digitale, ama la carta di qualità e la scrittura. E quindi i valori di un prodotto marchiato Pigna.
L’azienda bergamasca punterà così, con un occhio di riguardo al mercato americano, al settore delle agende “bleisure” pensate per unire esigenze di lavoro e di tempo libero, con la collezione Pigna Black. Una collezione che vedrà le librerie come canale privilegiato di vendita (per questo sono state siglate intese con Feltrinelli, Giunti e Libri Mania) ma non l’unico. Perché le nuove agende Black Pigna si potranno acquistare anche nei grandi magazzini e nei punti vendita di stazioni e aeroporti.
Il rilancio delle cartiere Pigna è confermato dai risultati ottenuti nel 2018, anno in cui i ricavi sono cresciuti del 14% a 30 milioni di euro con un incremento continuo nel settore dei quaderni (47 milioni di copie vendute), segmento in cui Pigna è leader in Italia con una quota del 40% raggiunta recuperando anche le quote perse soprattutto nel canale della Gdo. Infine, nei piani di Pigna c’è anche la crescita nei nuovi prodotti nel settore storico del back to school come pastelli, matite, pennarelli, gli astucci della linea Monocromo, e gli zaini.
di Achille Perego