Un successo annunciato quello di Labelexpo, che quest’anno ha registrato l’affluenza più elevata nei suoi 33 anni di storia, totalizzando 31.795 visitatori (11% in più del 2011) da 158 Paesi (123 nel 2011). A dimostrazione del fatto che quello delle etichette è un business che “tira” anche in tempi di crisi come l’attuale. Senza dubbio la crescita di questo evento è alimentata dalla continua espansione dell’industria internazionale delle etichette, che consuma attualmente 46 miliardi di metri quadri di supporti per etichette, con una previsione di crescita fino a 51,7 miliardi di mq entro il 2015. In questo panorama il contributo dei mercati emergenti è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Nei sette padiglioni – ciascuno più grande di un campo da calcio – su una superficie totale di 31.500 metri quadri quasi 600 espositori (550 nel 2011) hanno messo in mostra oltre 150 nuovi prodotti tra macchine da stampa, soluzioni di finishing e prodotti di consumo. Presenti a questo importante appuntamento biennale non solo i fornitori di tecnologie di stampa tradizionale (offset, flexo e serigrafia) e digitale (inkjet ed elettrofotografia), ma anche i produttori di soluzioni di prestampa (workflow e CtP flexo), finishing/nobilitazione e prodotti di consumo (inchiostri e carta). Se inizialmente la tecnologia di stampa digitale si era affacciata timidamente a questo settore con pochi player in campo, ora l’offerta è sempre più variegata e soddisfa molteplici esigenze di produttività, qualità e budget. A pionieri come HP Indigo e Xeikon si sono affiancanti nel tempo altri big, come Heidelberg, Epson, EFI e Screen. Tanto che all’edizione di quest’anno erano presenti oltre 50 fornitori di sistemi di stampa digitale. Tuttavia, nonostante il 20% di tutte le nuove macchine vendute nell’ultimo anno fossero digitali, solo l’1% dei metri quadri stampati in tutto il mondo vengono realizzati con tecnologia digitale. La crescita del digitale verrà accelerata dai nuovi trend di personalizzazione e customizzazione. I produttori di macchine flexo hanno risposto introducendo sempre più automatismi sulle loro macchine. Una delle principali attrazioni di quest’anno è senza dubbio il processo di essiccazione dell’inchiostro UV LED mostrato da vari espositori, tra cui GEW, Flint e Siegwerk. Anche se, come spiegato dalla svizzera Gallus, che l’UV LED lo propone sia sulle macchine convenzionali sia sulle digitali Heidelberg Linoprint L, la diffusione di tale innovativa tecnologia è ancora limitata a causa degli elevati costi di ricerca & sviluppo che comporta. Molte le anteprime tecnologiche, ma di questo e di altro parleremo nel numero di ottobre del Poligrafico.
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