Una storica rivista degli anni Settanta, recentemente ripubblicata sotto forma di raccolta, ha ispirato il direttore creativo di Gucci
Si è da poco conclusa un’altra intensa settimana della moda milanese, che quest’anno ha ospitato 210 appuntamenti totali, di cui 68 sfilate (61 fisiche e 7 digitali), 104 presentazioni e 30 eventi. Una maratona di appuntamenti fittissima che – complice il ritorno di una cospicua partecipazione dall’estero (oltre 300 giornalisti e 450 buyer) – conferma lo stato di ottima salute dell’industria del fashion italiano il cui fatturato ha visto una crescita del +25% solo nel primo semestre 2022.
Tra le sfilate che hanno attirato maggiormente l’attenzione c’è quella dello storico brand Gucci che, sotto la direzione creativa di Alessandro Michele, ha presentato la collezione Twinsburg, portando in passerella 68 coppie di gemelli che hanno sfilato tenendosi per mano. L’idea era quella di generare una tensione portando l’attenzione sul concetto di originale e copia. In passerella i vestiti si duplicano perdendo così il loro status di singolarità, generando un effetto straniante e ambiguo. “Sembrerebbe aprirsi una crepa nell’idea di identità, salvo poi realizzare che lo stesso vestito sprigiona qualità diverse su corpi apparentemente identici” ha spiegato lo stilista.
All’interno di una collezione che ha già fatto parlare di sé fanno capolino alcuni pezzi ispirati alla storica rivista degli anni Settanta FUORI! Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, nata nel 1971 a Torino come manifesto del primo movimento di liberazione omosessuale in Italia.
A cinquant’anni di distanza, la casa editrice Nero Edizioni ha raccolto i primi 13 iconici numeri del magazine in una raccolta di dimensioni mastodontiche FUORI!!! 1971-74, a cura di Carlo Antonelli e Francesco Urbano Ragazzi per celebrare un progetto editoriale unico e avanguardista, che ha accompagnato l’evoluzione del movimento raccogliendo le suggestioni e le istanze di chi ne fece parte. E influenzando anche l’editoria degli anni a venire, attraverso innovazioni linguistiche e grafiche che hanno innescato una rivoluzione, aprendo la strada al graphic design contemporaneo in formato digitale.