Non è la prima volta che un’azienda italiana si distingue nel panorama internazionale del packaging investendo in una primizia tecnologica.
Recentemente Pringraf, una cartotecnica di Campochiaro nel Molise, è balzata agli onori della cronaca per aver installato, prima al mondo, una fustellatrice cordonatrice digitale Highcon Euclid, venduta dall’agente distributore per l’Italia della società israeliana, la Mgraf di Settimo Milanese (vedi notizia correlata).
Ora apprendiamo da HP che la GPP Industrie Grafiche di Truccazzano (MI) è stata la seconda in Europa e la prima in Italia ad aver installato una HP Indigo 30000 Digital Press a fine ottobre.
Presentata come prototipo a Drupa 2012 – insieme alla HP Indigo 10000 per stampa commerciale e alla HP Indigo 20000 per etichette – la HP Indigo 30000 è stata lanciata ufficialmente sul mercato lo scorso aprile, dopo aver concluso con successo i beta test presso uno stampatore israeliano.
La prima macchina in Europa è andata alla tedesca Pfaffle, che ha concluso le trattative con HP alla recente Interpack in Germania.
“I primi contatti con Roberto Nardini, ad di GPP Industrie Grafiche, sono avvenuti in occasione di Grafitalia 2013, dove sul nostro stand esponevamo una HP Indigo 10000, acquistata da Andersen”, spiega Enrico Rabitti, che dallo scorso aprile è responsabile della nuova Divisione Folding Carton nata in seno ad HP per seguire il mercato del packaging e, in particolare, le vendite della HP Indigo 30000.
Si tratta, infatti, di una macchina da stampa digitale elettrofotografica, con formato immagine pari a 74×51 cm, concepita ad hoc per la stampa su cartoncino e ideale, pertanto, per le aziende cartotecniche come la GPP.
La macchina viaggia a una velocità di 3.600 fogli m/ora in quadricromia, anche se in realtà la soluzione viene proposta nella cosiddetta “esacromia allargata”, ossia CMYK + 3 colori speciali: arancione, viola e verde. La risoluzione di stampa è di 2.438×2.438 dpi.
“Nel panorama delle soluzioni di stampa digitale per packaging la HP Indigo 30000 è l’unica con un’esacromia già testata sugli altri nostri modelli per la stampa di etichette”, dichiara Rabitti. “Inoltre la macchina è dotata di un Rip Esko che consente di interpretare il Pantone contenuto nel file e ricrearlo in esacromia, evidenziando prima di andare in stampa quanto lo stampato si avvicinerà al Pantone da riprodurre”.
Sul fronte del finishing HP propone ai propri clienti le soluzioni di alcuni suoi partner tecnologici, come ad esempio Tresu per il modulo di verniciatura a base acqua e UV, l’israeliana Highcon per la fustellatura digitale e la tedesca Kama per la fustellatura tradizionale e la piega-incolla.
“GPP ha installato la nuova macchina in uno dei suoi tre stabilimenti in Italia, quello di Truccazzano, specializzato nel packaging per il settore cosmetico, farmaceutico e packaging generico. L’azienda utilizza la macchina per le basse tirature, fino a 3.000/4.000 fogli, in affiancamento a due offset, una Mitsubishi e una KBA.
Ma la loro idea – conclude Rabitti – è quella di puntare anche sulla personalizzazione del packaging”.