Da considerare anche i vantaggi del riuso e della riciclabilità dei libri cartacei e l’impatto ambientale di libri cartacei e e-book
È stato presentato questa mattina il rapporto di Fondazione Einaudi “Scuola digitale? Il valore imprescindibile di carta e penna”, promosso da Comieco e Federazione Carta e Grafica che mette in luce gli aspetti formativi ma anche ambientali di due diversi prodotti editoriali: e-book e libri cartacei.
Dal rapporto emerge come la percezione comune che il libro digitale abbia un’impronta ambientale ridotta rispetto alla sua controparte cartacea non sia così fondata. Si evidenzia infatti come in realtà le conseguenze ecologiche dipendano da molteplici fattori che vanno ben oltre i semplici processi produttivi. Altre cose da considerare sono ad esempio: il consumo energetico legato all’utilizzo che si fa dei dispositivi digitali, il numero di libri che leggiamo e, non in ultimo, dalle possibilità di riciclo.
“La carta ha raggiunto tassi di riciclo superiori al 70% in diversi Paesi europei, nel caso degli imballaggi cellulosici in Italia superiamo l’80%” commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco “I Raee, ossia i dispositivi elettronici, hanno invece un tasso di riciclo che si attesta al 35% nel nostro Paese. Questo è sicuramente un elemento da considerare nel dibattito sulla sostenibilità dei libri digitali senza dimenticare che secondo uno studio del Politecnico di Milano un libro scolastico di 400 pagine rilascia un’impronta carbonica di circa 2 kg, pari a quella di 2 ore al giorno di uso dello smartphone per una settimana.”
“Oltre all’aspetto rinnovabile e sostenibile della carta, come Federazione Carta Grafica siamo lieti di apprendere quanto anticipato oggi, all’apertura dell’iniziativa sul valore imprescindibile di carta e penna, dal Presidente della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati Mollicone che ha annunciato il progetto di legge sull’istituzione della giornata della scrittura a mano” afferma Maurizio D’Adda, Direttore Generale di Federazione Carta e Grafica.
“Con Fondazione Einaudi vogliamo istituire un Osservatorio permanente sul valore della scrittura a mano e sull’importanza della lettura su carta al quale invitiamo tutte le aziende che aderiscono a Federazione Carta e Grafica a dare il proprio contributo” conclude D’Adda.
L’importanza della carta, in termini di lettura, è stata sottolineata oggi da alcuni dati emersi dalla ricerca presentata da Euromedia Research dalla quale emerge che il 31,4% degli intervistati ritiene che le informazioni on line sia meno affidabili di quelle su carta mentre il 75,4% capisce di più quando legge su carta e il 60,4% ricorda molte più nozioni.
Secondo un sondaggio realizzato ad aprile 2023 da Euromedia Research su un panel di 700 persone tra cittadini e insegnanti, il 39% dei cittadini intervistati riconosce la capacità della carta di essere un materiale rinnovabile facilmente riciclabile, sebbene molti ritengano che questo aspetto non sia sufficientemente comunicato. Sempre il 39% dei cittadini dichiara che occorre avere maggiore consapevolezza degli impatti degli strumenti digitali: in questo senso, il digitale non viene quindi percepito in assoluto come uno strumento da scegliere per il minor impatto ambientale rispetto alla carta. Inoltre, il 61% ritiene importante valorizzare il possibile riutilizzo dei libri di carta.
Allo stesso modo anche per gli insegnanti la percezione prevalente è che ci sia ancora poca consapevolezza sia sulla sostenibilità della carta, del suo riciclo e della gestione sostenibile delle foreste, che dell’impatto ambientale del digitale.
Anche secondo la ricerca realizzata da Comieco e Ipsos nel 2022 sul rapporto tra gli italiani e la letteratura ambientale, è emerso che, sebbene nel nostro Paese solo il 41% degli italiani sia lettore abitudinario, le preferenze sulle modalità per fruire dei libri sono nette: il 74% dei lettori predilige la carta come strumento ottimale per riflettere, apprendere meglio un testo, massimizzare le informazioni, favorendo la costruzione del proprio pensiero e, in termini più ampi, la formazione di una coscienza ambientale collettiva.