La corsa dei prezzi delle materie prime, dalla carta agli inchiostri alle lastre e soprattutto i maxi rincari della bolletta energetica, che non si è arrestata con la ripresa autunnale, sta colpendo tutta l’industria manifatturiera italiana e l’industria grafica non è esente da questa crisi.
La bufera dei rincari sta colpendo pesantemente anche le aziende grafiche che, come gli editori o le catene della Gdo, si trovano anche nella situazione critica di dover fronteggiare i ritardi degli approvvigionamenti. Il caro-carta emerge anche dall’ultima relazione di Assocarta che rappresenta il settore italiano delle cartiere diventato il terzo produttore europeo di carte e cartoni. Se nei primi sette mesi del 2021 la produzione è aumentata del 12% rispetto allo stesso periodo del 2020, il fatturato è cresciuto del 18,5%. Un incremento maggiore dovuto anche alla crescita dei prezzi della carta conseguenza della corsa delle quotazioni delle materie prime fibrose impiegate nella produzione cartaria italiana.
L’aumento dei costi di produzione, però, non riguarda solo la materia prima carta ma anche inchiostri, colle, lastre, con rincari dal 15 al 40%. A pesare ancora di più sui conti economici: sono i fortissimi aumenti di energia elettrica e gas, la forza motrice per far girare le macchine…
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