L’ha realizzata l’artista inglese Damien Hirst, che ha curato anche l’allestimento di alcune pareti interne
Per celebrare la riapertura del flagship store nel quartiere Ginza, a Tokyo, Tiffany & Co. ha scelto di affidarsi all’artista inglese Damien Hirst, che ha avvolto l’intera facciata del negozio con un’opera dai motivi floreali, ispirata al movimento pittorico impressionista.
L’esterno dello storico negozio, progettato dallo studio di architettura Kengo Kuma and Associates nel 1996, è composto da 292 pannelli in vetro e alluminio a nido d’ape, disposti con diverse angolazioni. Una tecnica che consente alla luce di penetrare e diffondersi ricreando l’effetto che si irradia sulla superficie di un diamante accuratamente tagliato.
L’opera di Hirst trasforma ogni singolo pannello in un tassello che va a comporre l’immensa immagine finale, raffigurante la chioma di un ciliegio con petali rosa, bianchi, rossi e verdi, immersi in uno sfondo azzurro. Hirst si è anche occupato dell’allestimento di alcuni spazi interni utilizzando la stessa fantasia floreale per decorare le pareti.
Nella sua nuova veste, la boutique vanta uno sfondo bianco accompagnato da accenni di rosa pastello, legno chiaro e dettagli scintillanti (gioielli, lampadari, lampade da tavolo, etc.), in contrasto con la palette scura e dai toni della terra realizzata inizialmente da Kengo Kuma. Resta intatta però “l’atmosfera morbida e traslucida” che l’architetto aveva in mente al momento della progettazione, grazie all’illuminazione naturale che si fonde con il nuovo design.
Non è la prima volta che un brand sceglie di affidare a un artista la realizzazione di un’opera su misura in occasione del riallestimento o della progettazione ex novo di un punto vendita. Solo qualche mese fa, Louis Vuitton ha coinvolto l’artista giapponese Yayoi Kusama nella realizzazione di alcune opere per il concept store della maison in piazza San Babila a Milano. Altri negozi vetrina del brand hanno ospitato installazioni speciali per celebrare Kusama, come quello sulla Fifth Avenue a New York o il flagship degli Champs-Élysées di Parigi.
Questo perché se fino a qualche tempo fa la progettazione in ambito retail aveva come fine ultimo la vendita, oggi la presenza di uno store fisico ha soprattutto lo scopo di consolidare la brand identity e regalare agli utenti un’esperienza d’acquisto fuori dal comune. Laddove comunicare importa più che vendere, flagship, temporary e pop up si sono imposti come modello definitivo di negozio. Per sopravvivere alla concorrenza dello shopping online, lo store fisico deve sempre più riuscire a garantire un allestimento curato ad hoc e una customer experience immersiva, personalizzata, realmente tarata sui bisogni e alle aspettative dei clienti. Che oggi, prima di ogni altra cosa, vogliono essere stupiti.