La firma sull’accordo non è stata ancora messa e ci vorrà ancora qualche giorno. Ma, salvo sorprese (perché nel mondo degli affari non è detto che le intese vadano sempre in porto) entro la fine dell’anno la cartotecnica Goldprint di Vailate (Cremona) dovrebbe acquisire il 100% della GPP Industrie Grafiche di Truccazzano (Milano) per far nascere un gruppo nella stampa del packaging con circa 60 milioni di euro di ricavi e quasi 300 dipendenti.
Secondo fonti bene informate del mercato, la trattativa tra le due aziende – e quindi i relativi azionisti – sarebbe alla stretta finale. Un accordo – se verrà raggiunto – che nasce dalla decisione dei soci della GGP, a partire dal presidente Piero Capodieci di farsi nuovamente da parte dopo avere salvato l’azienda di Truccazzano che avevano fondato nel 1998 per farla diventare una protagonista tra le imprese di stampa offset nel settore degli astucci pieghevoli, dei display e delle affissioni presidiando con una plurispecialità diversi settori dell’imballaggio.
Nel 2006, quando la GPP stava vivendo uno dei suoi momenti migliori (fatturava 46 milioni di euro con un margine operativo lordo superiore al 15%), Capodieci e i suoi soci storici avevano deciso di cedere l’azienda al fondo di private equity Argos Soditic che a sua volta aveva poi trasferito nel 2008 la proprietà di GPP alla “21 Investimenti” della famiglia Benetton.
La gestione della nuova proprietà non aveva però portato gli effetti sperati, e dopo alcuni bilanci chiusi in perdita e l’erosione del patrimonio netto, i nuovi azionisti di GPP avevano deciso la messa in liquidazione della società, concessa il 16 aprile del 2012.
Solo una settimana dopo, senza alcuna interruzione dell’attività e con un costruttivo accordo con i sindacati, la GPP era stata rilevata proprio dai fondatori dell’azienda, a cominciare da Capodieci, che nel frattempo aveva guidato come presidente Assografici.
Così la GPP è stata salvata ed è tornata a essere un’azienda in grado di stare sul mercato con circa 30 milioni di euro di ricavi e 160 dipendenti.
La volontà degli azionisti, a cominciare da Capodieci, raccontano le stesse fonti, era però quella di dedicarsi ad altre attività e al contempo assicurare la crescita della GPP all’interno di un gruppo più forte. E la soluzione è stata trovata grazie alla possibile integrazione con Goldprint. La cartotecnica di Vailate, azienda familiare facente capo alla famiglia Bramucci (oggi guidata dai fratelli Pierpaolo ed Elena) è una realtà che si è sviluppata molto negli ultimi anni raggiungendo un fatturato di circa 30 milioni e operando in particolare nel packaging del lusso, della profumeria e della cosmetica. E quindi l’integrazione tra le due aziende – i poli produttivi resterebbero però due, a Vailate e a Truccazzano – permetterebbe di realizzare importanti sinergie, ottenere economie di scala centralizzando alcuni servizi e avere una maggiore competitività sul mercato per crescere sia in Italia sia all’estero.