L’industria grafica editoriale e cartotecnica in Umbria guarda con attenzione ai segnali di uscita dalla crisi contando in una ripartenza già dal prossimo anno. Ma per il momento, considerati sia il segno meno di tanti fatturati, le persistenti difficoltà e la minaccia di chiusura che incombe su numerose aziende, mantiene un basso profilo senza però rinunciare a promuovere il comparto, a investire in tecnologia e a crescere guardando ai mercati esteri più dinamici.
È il focus sulla regione alla fine di un anno che ha acceso qualche luce ma ha anche molte ombre. Stampamedia ha chiesto a Giorgio Zangarelli, titolare dello Stabilimento Tipografico Pliniana e presidente della sezione grafica e cartotecnica di Confindustria Umbria, di tracciare il quadro dei settori in movimento e di quelli ancora tramortiti dalla recessione. “Anche in Umbria, come nel quadro nazionale, ci sono molte sfaccettature – spiega –: a soffrire di più è la filiera dalla grafica editoriale, mentre la cartotecnica avanzata e il packaging mostrano maggiore reattività”.
Tra i problemi che affliggono il segmento grafico editoriale Zangarelli cita la riduzione dei margini quasi a zero, causata da un’insensata guerra dei prezzi che impoverisce tutti. Ma anche i settori che se la cavano meglio, come quello dell’editoria commerciale, devono difendersi dal mercato in contrazione di copie e soprattutto dall’avanzata della comunicazione per via telematica che ha messo all’angolo la carta. Nella cartotecnica invece c’è spazio per lo sviluppo, tant’è che molte aziende umbre stanno migrando dalla grafica tradizionale al nuovo comparto.
“In Umbria lavorano numerose aziende dotate di grandi professionalità e di tecnologie avanzate, per la maggior parte con solide radici artigiane e la flessibilità per inserirsi in nicchie promettenti. Inoltre – aggiunge Zangarelli – grazie alle eccellenze agroalimentari del territorio il packaging sa sfruttare il successo dei vini, dei cibi naturali e della cultura del buon vivere per proporsi anche a clienti di prestigio. Non avendo grandi gruppi industriali, la crisi non ha causato gravi traumi: le Pmi hanno la flessibilità e la ricchezza di lavorazioni che servono a piegarsi senza spezzarsi”.
Un’offerta dinamica, prodotti e servizi di qualità come la nobilitazione, investimenti in macchine e reti commerciali: il tutto per inseguire il mercato là dove tira di più. Anche ll’estero? “Non sono poche le aziende che lavorano spesso più in Francia, Germania e Inghilterra che in Italia. Molti esportano stabilmente più del 50% del fatturato. Ma per il 2016 – conclude Zangarelli – speriamo che la ripresa diventi più solida e arrivi a spingere anche la grafica tradizionale, bisognosa di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, anche in termini di investimenti sulla cultura”.
Intanto le imprese riunite in Confindustria Umbria non aspettano interventi dall’alto ma si danno da fare da sole per promuovere e dare forza al distretto, renderlo più competitivo e supportarlo nella ricerca di nuovi mercati. L’iniziativa, battezzata Imprint-Stampo Umbro, è un network delle principali aziende grafiche e cartotecniche (Artegraf, Cartiere di Trevi, Graphic Masters, Gruppo Poligrafico Tiberino, Litograf Editor, Ipi, Scatolificio Gasperini, Stabilimento Tipografico Pliniana e Tecnocarta) e si inserisce proprio del filone prospettato da Zangarelli: tradizione e innovazione come riferimenti del comparto anche alal luce del successo del packaging alimentare.
Imprint–Stampo Umbro raccoglie realtà di stampa editoriale, pubblicitaria, cartotecnica, grafica e packaging alimentare con l’obiettivo di costituire un distretto forte, che abbia rilevanza anche a livello europeo, attraverso la valorizzazione di tutte le fasi produttive dalla pre-stampa alla stampa e finitura e al confezionamento. Le aziende coinvolte nel progetto, oltre alla qualità del prodotto, vorrebbero rappresentare un modello per l’innovazione nei processi produttivi.
Le imprese grafiche e della trasformazione di carta e cartone si dicono infatti pronte a proporre un’ampia gamma di prodotti personalizzati e flessibili, mentre nel settore del packaging l’Umbria ha già dimostrato questa competenza: ha dato infatti vita a soluzioni all’avanguardia nel mercato del food & beverage, rivolte al contenimento e alla protezione degli alimenti.