Molte aziende grafiche tedesche (non cinesi, indiane o brasiliane) che utilizzano macchine offset da foglio lavorano su tre turni. E questa frase già di per sé potrebbe fare notizia. Se poi aggiungiamo che alcune di queste non lavorano per il settore del packaging o delle etichette (sarebbe troppo facile) ma sono stampatori commerciali che vivono di cataloghi e brochure pubblicitarie, l’affermazione merita una riflessione che, per essere più diretti, estremizziamo. Non è la carta stampata ad essere in crisi ma è l’economia di un paese che determina il livello della domanda di stampati. Quindi la bassa domanda che le nostre aziende grafiche registrano non è dovuta alla migrazione degli stampati pubblicitari (di questi stiamo parlando) verso supporti non cartacei. E appena l’economia del paese riparte, come già da parecchi mesi è accaduto in Germania, la domanda di stampati si impenna. Se a questo aggiungiamo che l’industria grafica tedesca ha concluso quella fase di ribilanciamento domanda/offerta – si stima che in Germania le aziende grafiche rimaste siano circa 8.500 (*vedi tabella in calce) – che porta ad una economia di settore più sana e corretta, non abbiamo che da aspettare… che queste due condizioni si registrino anche in Italia. La ripresa dell’economia e il riassesto del settore. Ma non è su questi due mega trend che vogliamo puntare l’attenzione in queste poche righe ma invece vogliamo sottolineare che in Italia vi è il pericolo di sovrastimare la concorrenza che alla stampa arriva dai media non stampati. E il caso di Pruskil che trovate a seguire (come quello di Aumuller pubblicato qualche settimana fa) vuole testimoniare questa tesi. Druck Pruskil Druck Pruskil è uno stampatore commerciale che opera con macchine offset a foglio e ha sede in Baviera, pochi chilometri a nord di Monaco. Da anni ha puntato sulla alta qualità della stampa e del servizio realizzando cataloghi, depliant, mailing, libri e riviste per i settori dell’automobile, della moda, delle telecomunicazioni. Una scelta vincente che ha portato lo scorso anno ad un fatturato di 19 milioni di euro con 80 dipendenti: circa 237 mila euro pro capite. Pruskil ha una sala stampa di grande potenzialità nella quale spiccano due Heidelberg a 10 colori una delle quali – XL 106 10 LPL – ha la possibilità di verniciare su entrambi i lati del foglio. Oltre alle due XL 10 c’è una XL 6 colori con vernice, una SM 74-2 e due SM 52 una 4 e una 2 colori. Vi è poi uno strategico reparto fustella (molte soluzioni speciali ideate in Pruskil passano da qui) nel quale la macchina più importante è una Varimatix 75×105. Cinque piegatrici, dal formato 52 all’82, danno la misura di quanto per Pruskil sia importante la qualità delle fasi di finishing, giudicate quelle che danno il valore aggiunto alle lavorazioni di stampa; la piega è una delle fasi più cruciali e quindi tutto ciò che viene stampato viene piegato “in casa” anche se alcune lavorazioni di legatoria – come nel caso della brossura – vengono passate a fornitori esterni. Diversa è invece stata la scelta per le lavorazioni di punto metallico per le quali è stata installata da un anno la accavallatrice-cucitrice di Heidelberg presentata in anteprima all’ultima Drupa, la Stitchmaster ST 500. La linea ha una grande flessibilità e uno dei suoi punti di forza è la velocità nei cambi lavoro e negli avviamenti. “Ci capita di avere tirature di 300 mila copie che tengono impegnata la linea per diversi turni e di avere la necessitò di dover interrompere per inserire uno o più lavori da poche migliaia di copie che hanno una consegna urgente, ci hanno spiegato da Purskil. La ST 500 si è rivelata perfetta per queste esigenze”. Industra Grafica Tedesca (per numero dipendenti) 83% da 1 a 19 addetti 10% da 20 a 49 addetti 4% da 50 a 99 addetti 3% oltre 100 addetti 8.000/9.000 stima numero aziende totale (fonte Aumuller, Heidelberg)
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