La voce gira con insistenza da qualche settimana a Bergamo e dintorni. E ha fatto mettere in guardia anche i sindacati. La voce, a oggi solo un rumor privo di conferme, è quella che Arti Group potrebbe in futuro cambiare di nuovo proprietà. E in quel caso potrebbe tornare in pista il gruppo Pozzoni.
Nei mesi scorsi Arti Group è stata ceduta dal fondo tedesco Bavaria alla finanziaria Agh (Arti Group holding) che vede come soci la Cafin, finanziaria che fa capo a Marzio Carrara, Alessandro Bulfon (ad della stessa Arti Group) e Alberto di Rubbia ad di Dirfin. Un passaggio di proprietà, con il ritorno in mani italiani dell’importante gruppo di stampa bergamasco (che controlla il Niiag ed Eurogravure) salutato positivamente anche dai sindacati alla luce anche dei programmi di rilancio e sviluppo.
Come si diceva, ufficialmente non c’è alcuna notizia ad ora che riguardi un cambio di questa strategia. Le voci però dicono che in futuro, chissà, potrebbe anche spuntare l’ipotesi di una vendita. E in quel caso ci sarebbe un ritorno d’interesse del gruppo Pozzoni che già in passato aveva partecipato senza successo alla gara attraverso la quale Arti Group fu ceduta da Bertelsmann a Bavaria mentre per il secondo cambio di proprietà non ci sarebbe stata alcuna gara.
Fonti interne al gruppo Pozzoni confermano che da più parti è stato chiesto se fosse vera la voce di una potenziale acquisizione di Eurogravure e Niiag. Ma la risposta è stata che, allo stato, non vi è assolutamente nulla di concreto.
Al gruppo di Cisano Bergamasco però, come in passato, potrebbero interessare la stampa roto e piana del Niiag e anche quella rotocalco di Erogravure (quattro impianti che si aggiungerebbero ai nove del gruppo Pozzoni, tra Verona e la Elcograf di Melzo) ma bisognerebbe analizzare come vengono attualmente utilizzati (se hanno cioè già un carico di lavoro completo) e quindi valutare conti economici, bilanci, clienti, forza lavoro di Arti Group e soprattutto l’eventuale convenienza dell’operazione.
Fuori da sempre dall’interesse del gruppo Pozzoni c’è il settore dei calendari e delle agende che però ha già una preso un’altra strada dopo l’acquisizione della Johnson da parte del titolare della Cpz di Costa di Mezzate, Marzio Carrara. Che, attraverso un’altra grande operazione per cui da settimane si attende il via libera ufficiale, ovvero l’acquisto della storica Lediberg, costituirebbe il più grande polo delle agende in Italia.