Dopo l’acquisizione lampo realizzata la scorsa primavera e annunciata a inizio maggio, il gruppo Pozzoni prepara il rilancio della ex Arti Group. Ovvero del Niiag di Bergamo e della Eurogravure di Treviglio acquistati, per una cifra stimata dal mercato attorno ai 30 milioni di euro, dalla finanziaria AGH che a sua volta li aveva rilevati pochi mesi prima dal fondo Bavaria.
Terminata l’estate, con la ripresa di settembre, proprio nei giorni scorsi il gruppo Pozzoni, che ha acquisito il 100% di Niiag – che a sua volta controlla Eurogravure – attraverso Elcograf, ha incontrato i sindacati per illustrare i piani di sviluppo, rilancio ma anche riorganizzazione produttiva ed efficientamento della ex Arti Group.
I dettagli del piano faranno parte degli incontri fra azienda e sindacati già programmati per le prossime settimane, ma sul tavolo il gruppo guidato da Mario Pozzoni – diventato presidente e ad della ex Arti Group al posto del dimissionario Alessandro Bulfon, rappresentante della precedente proprietà – ha già messo le linee guida che dovrebbero consentire nei prossimi anni ai due stabilimenti (Bergamo e Treviglio) di aumentare i ricavi (56,5 milioni di euro nel 2017 per il Niiag e 45,5 per Eurogravure) ed essere competitivi sul mercato garantendo quella marginalità – e quindi i profitti – che in questi ultimi anni era mancata ad Arti Group.
La cura Pozzoni per Niiag ed Eurogravure si basa da una parte su investimenti importanti (non ancora quantificati ma di svariati milioni) da realizzare gradualmente negli anni per migliorare la produttività delle due aziende e dall’altra su un risparmio dei costi per renderle profittevoli. Gli investimenti prevedono innanzitutto l’internalizzazione delle attività di confezionamento ora appaltate a cooperative esterne per gestire in maniera autonoma tutta la fase produttiva. Questo comporterà, con ogni probabilità, investimenti sulle linee di confezionamento sia nell’impianto Niiag di Bergamo sia in quello Eurogravure di Treviglio. E consentirà di mantenere l’attuale forza lavoro delle due aziende (circa 500 dipendenti) con percorsi di riqualificazione per chi sarà chiamato a svolgere nuove mansioni in esito alla riorganizzazione. Inoltre è molto probabile che l’organico complessivo delle due aziende sia destinato a crescere e che si debba procedere anche a nuove assunzioni.
Gli investimenti programmati riguardano anche un intervento strutturale sullo stabilimento di Bergamo che necessita di importanti lavori di ammodernamento mentre quello di Treviglio non avrebbe bisogno di interventi straordinari se non quelli dell’ordinaria manutenzione. A livello di gruppi di stampa, i quattro impianti rotocalco di Eurogravure sono giudicati più che sufficienti per assolvere le commesse (con l’obiettivo di incrementarle, soprattutto all’estero) mentre in futuro – ma nulla è ancora stato deciso – potrebbe rendersi necessaria la sostituzione delle due più “vecchie” rotative del Niiag.
Sul fronte riduzione dei costi, Pozzoni ha illustrato ai sindacati la necessità di rivedere la contrattazione di secondo livello che oggi prevede strumenti e livelli retributivi (come la quattordicesima e la quindicesima) retaggio di accordi di un passato che non esiste più rispetto ai contratti non solo delle altre aziende del gruppo Pozzoni ma anche di tutto il settore grafico.
Il clima dell’incontro tra azienda e sindacati è apparso costruttivo anche se si è in una fase iniziale e malgrado qualche tensione in più presso la Eurogravure di Treviglio. Ovviamente, lo scoglio da superare sarà quello del taglio retributivo ma con la prospettiva di investimenti capaci di garantire il futuro e il rilancio della ex Arti Group.