Si chiama Veneta Roto ed è la nuova realtà grafica nata da quello che una volta era la Offset Print di Verona. A dire il vero, la Opv di Francesco Calderara c’è ancora. Ma l’azienda veneta, diventata un importante punto di riferimento per la stampa piana e roto di altissima qualità, ha chiesto al Tribunale la procedura del concordato finalizzato alla liquidazione della Società. Così, con l’affitto del ramo d’azienda, la realtà marchigiana del Piginigroup (a cui fanno capo Tecnostampa, Rotopress International e Grafiche Flaminia) ha dato vita alla newco Veneta Roto, di cui possiede il 70%, mentre il restante 30% è rimasto ai vecchi soci della OPV “per dare continuità tecnico qualitativa alla realtà veneta”. In Veneta Roto (che usa uno dei due stabilimenti della OPV, quello più moderno) sono stati riassunti una quindicina di dipendenti e gira una performante rotativa Kba a 16 pagine, 5 colori, torri di verniciatura e uscita a foglio. Una macchina alla quale, anticipa Pierpaolo De Sanctis, direttore generale di Rotopress nominato amministratore delegato di Veneta Roto, potrebbe affiancarsi presto una macchina piana sempre di Opv. Ci sarebbe, inoltre, spazio per due o tre ulteriori assunzioni, non di più dato che tutti i servizi amministrativi e commerciali sono stati accentrati nel quartier generale del gruppo Pigini a Loreto. In un momento di crisi come questo, per quale motivo avete deciso di investire in una nuova azienda? “E’ una bella domanda – risponde De Sanctis. Ce la siamo fatta anche noi! Direi che analizzando la situazione della Offset Print emergeva la realtà di un’azienda storicamente molto importante ma che, per la frenata del mercato, ha visto ridotto negli ultimi tre anni notevolmente il fatturato. Una contrazione sulla quale hanno anche inciso le difficoltà finanziarie, con la stretta dei fornitori di materie prime e il mancato pagamento da parte di alcuni clienti. Ma l’azienda si è sempre contraddistinta per la sua altissima qualità di stampa”. Del resto al Gruppo di Loreto mancava una tipologia di macchina come la Kba a 16 pagine, per una stampa in roto di quel livello, una rotativa di piccolo formato e di alta qualità che si integrasse con lo stabilimento della Rotopress – conosciuto per le alte performance nel settore dei quotidiani, delle riviste da edicola e della grande distribuzione – e con la storica azienda Tecnostampa, ormai conosciuta per l’alto livello qualitativo raggiunto con i suoi clienti di prestigio sia commerciali e che editoriali. Non ultimo, grazie all’accordo, il Gruppo presidierà una regione importante come il Veneto, una nuova sfida che la realtà marchigiana con il suo amministratore Giuseppe Casali sta portando avanti nella convinzione che con sinergie come queste, tecniche e qualitative, si potranno superare le grandi difficoltà del momento. Sfide, peraltro, che si vincono solo con gli uomini e da questo lo spostamento del direttore di Rotopress De Sanctis che, con il suo know how quindicinnale, andrà a presidiare e ristrutturare l’azienda veneta. Importante sarà anche il contributo degli storici soci fondatori della OPV, in primis di Francesco Calderara che darà il suo riconosciuto contributo tecnico.
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