Una “nuova era” per la Pigna, la cartiera diventata famosa per i suoi quaderni. Dopo un periodo difficile che l’ha portata fino al concordato preventivo in continuità aziendale e l’intervento – poi concluso senza successo di Bavaria a cui fa capo in Italia Arti Group – finalmente la lunga e gloriosa storia (iniziata addirittura nel 1839) della cartiera di Alzano Lombardo potrà continuare.

A salvarla con l’obiettivo di rilanciarla, grazie all’accordo concluso nei giorni scorsi, sarà Idea Corporate Credit Recovery 1 (Idea Ccr1), il fondo gestito da Idea Capital (controllata al 58,3% dalla De Agostini) che ha acquisito, attraverso la conversione di crediti in capitale, dopo che un mese fa il Tribunale aveva omologato il concordato, il 51% della Cartiere Paolo Pigna. Il restante 49% continuerà a fare capo al gruppo Jannone, che finora aveva la maggioranza.

Da decenni punto di riferimento nazionale per i quaderni scolastici e per i blocchi, come scrivono il Corriere della Sera e Il Giorno riportando la notizia, la Pigna è stata a lungo guidata direttamente da esponenti della famiglia Pesenti Pigna. Negli anni Ottanta è stata potenziata con l’acquisto della Icci di Tolmezzo e la Cisa di Isola dei Liri, sotto la presidenza di Daniele Pesenti Pigna. Alla sua morte nel 1998 è salito al vertice il figlio Carillo. Guai giudiziari lo portarono però ad allontanarsi dall’azienda e a trasferirsi dal 2005 a Miami, dove è morto nel 2011. Nel frattempo era diventato presidente l’allora deputato di Forza Italia Giorgio Jannone, con Franco Tatò amministratore delegato (per un anno) nel tentativo di risistemare l’azienda. Le perdite però si accumulano, mentre Jannone prende il controllo della società, tramite la sua società Gioja, che entra nel 2007 con il 20% e arriva nel 2012 all’82,7% del capitale.

La ristrutturazione, che comporta anche la chiusura della cartiera, e un ridimensionamento del gruppo, con importanti riduzioni del personale non riesce però nell’obiettivo e la società nel 2015 ottiene l’ammissione al concordato preventivo in continuità aziendale.

Come detto, la tedesca Bavaria si interessa all’azienda, ma l’operazione non va in porto. E l’anno scorso le Cartiere cedono oltre 10 milioni di debiti bancari al fondo che fa capo al gruppo De Agostini, premessa per l’attuale ingresso.

La nuova proprietà, si legge in una nota diffusa dall’azienda “faciliterà il percorso di risanamento prima ed il rilancio poi di Pigna». Nel frattempo il bilancio 2016, chiuso con un fatturato realizzato ad Alzano di 28 milioni, ha ripresentato un utile gestionale.

A guidare la “nuova” Pigna, dove nei mesi scorsi è stata aperta la mobilità per 60 dei 150 dipendenti, sarà un consiglio di amministrazione formato dal presidente e amministratore delegato Alberto De Matthaeis (manager di lungo corso nel settore con molte esperienze tra cui quelle in Mondadori Printing, in Burgo e ultimamente in JK Group) chiamato all’importante responsabilità di rilanciarla, da Vincenzo Manganelli (managing director di Idea Ccr1) e da Giorgio Jannone, in precedenza amministratore unico. “La consistenza finanziaria e l’ingresso di figure professionali di altissimo profilo, oltre alla consolidata esperienza nel settore, non potranno che rafforzare la nostra leadership di mercato, anche mediante l’ampliamento della gamma dei prodotti”, ha commentato, dopo la chiusura dell’operazione, Jannone. Da parte sua Manganelli ha sottolineato come l’acquisizione effettuata dal fondo Ccr1 abbia come obiettivo quello di “rilanciare un marchio storico del made in Italy che ha sempre puntato sull’eccellenza qualitativa, sull’utilizzo di nuove tecnologie e macchinari d’avanguardia, che hanno reso la società uno tra i leader mondiali nel settore cartotecnico. L’operazione condotta nel corso di questi mesi, ha aggiunto “è stata realizzata in totale cooperazione con l’azionista di ri ferimento, che ha guidato la società fino a oggi e che rimane nell’azionariato per proseguire insieme nella crescita e nello sviluppo di Cartiere Pigna”.

Infine il nuovo presidente e ad De Matthaeis ha spiegato di avere “accettato con entusiasmo questa nuova sfida perché credo che sarà possibile costruire una storia di successo partendo da una solida base industriale presente ad Alzano e da un marchio ben conosciuto come è Pigna. La priorità oggi è rispettare i vincoli del concordato omologato, attraverso il miglioramento della gestione ordinaria e lanciare nuove iniziative sul prodotto per sviluppare le potenzialità del marchio”.