Quando a fine 2019 HH Global ha dato accesso alla propria compagine azionaria a favore del fondo di private equity Blackstone, il progetto era già delineato ma ancora non era chiaro chi sarebbe stata l’azienda target. Gli eventi hanno poi portato all’acquisizione, siglata poco prima dell’estate e ratificata a fine settembre, del colosso statunitense InnerWorkings (INWK) precedentemente quotata al Nasdaq.
Il fondo Blackstone, finanziato esternamente da BlackRock e Pricoa, ha creduto nelle strategie di HHG e soprattutto nelle ambizioni di market leadership che sono state supportate e confermate dai trend di crescita di HHG, fino a ora completamente organici. La neo aggregata società raggiunge l’indiscussa leadership di mercato da ogni punto di vista e metrica, con un fatturato consolidato di 1.4 miliardi di dollari, 3.300 dipendenti operativi in 50 paesi in praticamente tutti i settori, dal più marcatamente mass market fino alle più raffinate ed esclusive nicchie del lusso, contesto che sta sempre più abbracciando soluzioni omnicomprensive come quelle offerte da HHG.
La presenza in Italia è ulteriormente rafforzata e consolidata dai clienti già in portafoglio di INWK e dalle persone che presidiavano il territorio e che portano la taglia di HH Global Italy a dimensioni rilevanti per il mercato di riferimento.
La nuova offerta integrata andrà a vantaggio dei clienti ampliando i servizi già offerti ma con un’accresciuta e potenziata capacità per quanto concerne permanent POS & in-store installation, packaging secondario hi-end e logistica, oltre a rafforzare l’offerta di prodotti promozionali e consolidare le categorie “classiche” come Print e Pos.
Il processo di outsourced procurement per la marketing execution, oramai consolidato in una stragrande percentuale di grandi aziende, trova, in questo momento di crisi e di ridefinizione delle strategie, ancora più coerenza slancio e significatività, tanto per i clienti quanto per la supply-chain, strategica per il successo.
Il momento storico ed economico chiede strategie win-win. Non è più tempo per approcci speculativi di breve termine ma servono visione e sinergia in tutta la filiera, dal cliente al produttore, coordinati e coadiuvati da HHG. I mercati sono sempre più in cerca di fornitori di soluzioni ai propri problemi organizzativi che includono budget, geografie e tempistiche. Il prodotto è una commodity che deve rispettare le aspettative ma che, nella gerarchia delle priorità, passa in secondo piano, surclassato da logiche e visioni che richiedono competenze Glocal, come HHG.
I fornitori, indipendentemente dalle skills e dai track record fino ad oggi raggiunti, sono sfidati in questo cambio di paradigma dove il concetto di ownership del cliente è oramai obsoleto e lascia sempre più traccia di un modello non più attuale.
È una sfida alla sopravvivenza ma che può essere un’occasione di rinascita e di successo, ottimamente riassunta nella massima di Darwin: “Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova.”