A neppure un anno dal cambio di proprietà, avvenuto a inizio 2013, i nuovi azionisti (Mascagni srl collegata a Tim Management) e i nuovi vertici (l’ad Cesare Tocchio e il presidente Federico Cherubini) delle Officine Grafiche Novara 1901, più conosciute sul mercato con il marchio commerciale Deaprinting, stanno prospettando una serie di cambiamenti per affrontare la crisi del mercato della stampa (che ha coinvolto anche il principale cliente, la casa editrice De Agostini), ridurre i costi e aumentare la redditività dell’azienda. Il 25 febbraio era stato siglato con le organizzazioni sindacali un accordo che prevedeva altri due anni di cassa integrazione straordinaria (fino al 3 marzo 2015) per 130 lavoratori con una rotazione che interessa circa una settantina di dipendenti. E una richiesta della riduzione dell’organico da 220 (oggi 215) a 140 posti, con quindi un’ottantina di esuberi, da valutare però a fine piano in base anche agli incentivi all’esodo e ai prepensionamenti. L’accordo prevedeva anche il trasferimento dell’attività in una nuova sede diversa da quella storica vicina alla casa editrice, dove sarebbero rimaste le rotative. “All’azienda – spiega Clementino Villaraggia, segretario provinciale della Fistel-Cisl – abbiamo sempre ribadito la non contrarietà all’investimento in una nuova sede più funzionale, a patto però che rimanesse nel territorio novarese”. La Deaprinting, invece, secondo quanto comunicato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali, avrebbe intenzione di trasferire la parte legatoria (centralizzata a Novara dopo la chiusura della Legatoria del Verbano) a Lainate, rilevando (o affittando) lo stabilimento e le macchine della Legatoria Primavera. Nata nel 1976 come azienda di supporto per la parte legatoria punto metallico e fresato, della allora nascente Rotolito Lombarda, la Legatoria Primavera è un’azienda indipendente controllata e gestita dalla famiglia Bulzi. Con 24 addetti, e importanti e tecnologicamente avanzate linee di legatoria, la “Primavera” lavora per grandi gruppi, dalla stessa Rotolito a Nava, dalla Tiber a Mazzucchelli e Rotoalba. Il progetto della Deaprinting, esposto ai sindacati, sarebbe quello di ridurre i costi del finishing tagliando 13 addetti dagli attuali 49 diretti (operazione che sarebbe però gestita ricorrendo ai contratti di solidarietà che manterrebbero i posti di lavoro invariati), lasciando 13 persone in organico a Novara e spostando gli altri a Lainate. Il condizionale però è d’obbligo perché un accordo in tal senso non sarebbe stato ancora siglato. Ci sarebbe quindi una trattativa in corso tra Deaprinting e Legatoria Primavera, ma servirà almeno un mese per capire se andrà in porto. Per affrontare la situazione di difficoltà del mercato, il management, ricorda sempre Villaraggia, oltre a richiedere tagli a molte voci extracontrattuali, ha fatto sapere anche che è sempre alla ricerca di una soluzione per il reparto offset, per il quale già dall’accordo di febbraio era stata individuata la possibilità di uno spostamento in un nuovo stabilimento. Al momento, però, non ci sarebbero accordi o intese (di integrazione, partnership o commerciali) con altri partner industriali. Neppure con le Arti Grafiche Amilcare Pizzi, il nome emerso più volte negli ultimi mesi per una possibile alleanza con Deaprinting. Tesi confermata dallo stesso Massimo Pizzi: “In questo periodo il tema delle aggregazioni è sempre all’ordine del giorno. Tutti studiano il mercato, ma per quanto ci riguarda non c’è assolutamente nulla di concreto”.
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