L’istituto Archimede di Napoli ha ospitato il primo evento a tappe dell’Associazione
“Gli edifici solidi si costruiscono dalle fondamenta” è il saluto che Alessandro Mambretti ha portato alla scuola IS Archimede sottolineando il ruolo centrale delle scuole e la stretta connessione con TAGA Italia. La dirigente Mariarosa Stanziano ha ringraziato TAGA e le aziende per aver scelto questa scuola, portando un po’ di quella realtà positiva che le ragazze e i ragazzi di questa età contano di trovare una volta terminato il percorso scolastico, mentre Alessandro Autero coordinava studentesse e studenti impegnati a documentare la giornata.
Prima di entrare nel vivo della prima tappa di TAGA Tour, che si è svolta lo scorso 11 ottobre e a cui hanno partecipato 50 persone, il presidente ha sottolineato come documenti ed eventi di questo tipo sono possibili solo grazie alla passione e al supporto attivo delle aziende sponsor sia nella fase di realizzazione dei documenti, sia per realizzare eventi formativi di questa portata. Ospite speciale della giornata il nuovo cronometro che implacabile dettava i tempi delle relazioni.
La tecnologia UV
La giornata è subito entrata nel vivo con la relazioni di Adalberto Monti, Angelo Meroni e Manuel Trevisan dal titolo “Cosa occorre conoscere della tecnologia UV” spiegando con chiarezza e dettaglio i contenuti del TAGA.DOC.19 i capisaldi della stampa UV sia nelle ricette degli inchiostri sia nella componentistica delle macchine e gli accorgimenti necessari per una corretta gestione in sala stampa, per poi descrivere l’evoluzione al TAGA.DOC.20 partendo dal punto che “per stampare la plastica prima bisogna conoscerla”, anticipando l’ampia e impegnativa trattazione necessaria per ottenere i risultati attesi dalla stampa su questo supporto, perché come afferma il professor Monti “Stampare non è facile, chi sostiene il contrario non ha mai stampato”.
Stampare sui materiali plastici
Edoardo Elmi, Guangdong, ed Enzo Colapinto, IST, hanno fatto il primo approfondimento dal titolo “Stampare su materie plastiche non è un problema, è una tecnica”. Con la sua coinvolgente personalità e competenza in materia Elmi ha illustrato le varie tipologie di plastiche differenti per composizione, la struttura e caratteristiche superficiali, sottolineando come siano questi i fatti che determinano la ricetta d’inchiostro da utilizzare e, di conseguenza la polimerizzazione necessaria. E qui che Enzo Colapinto ha spiegato con chiarezza e immediatezza come i concetti e le azioni in pratica per la valutazione della tensione superficiale e bagnabilità del materiale plastico, adesione dell’inchiostro, i sistemi di polimerizzazione UV e i sistemi di controllo dell’efficienza impianto UV, sottolineando proprio come l’efficienza dell’impianto contribuisca in modo sensibile alla regolazione coerente della potenza di emissione e permetta di ottimizzare i tempi di produzione oltre a garantire l’usabilità dello stampato perché “stampare UV su materiali plastici, è un valore aggiunto”.
Come gestire la macchine da stampa
Piero Pozzi di Colorgraf, e Massimo Belardinelli di Printgraph, hanno fornito utili informazioni pratiche relative alla gestione delle macchine da stampa. La scelta delle gomme è cruciale, afferma Belardinelli, per avere una stampa sempre qualitativa e una macchina in grado di mantenere i ritmi di produzione. E per mantenere costante il livello qualitativo devono essere scelte le adeguate soluzioni di bagnatura, prestando attenzione alla composizione, e ai prodotti di pulizia che devono mantenere inalterate le caratteristiche delle gomme. Come ha sottolineato Pozzi, “si devono impostare le produzioni per cluster giornalieri, settimanali, mensili” affinché le pulizie siano efficaci e i consumi adeguati. Belardinelli ha invitato tutti i presenti a verificare sempre le composizioni dei prodotti facendo la semplice considerazione che devono rispettare “la salute dell’essere umano e dell’ambiente”.
Allegro e sempre frizzante Piero Pozzi, che è anche consigliere di TAGA Italia e organizzatore culinario della tappa, ha portato al centro dell’attenzione la composizione della macchina spiegando i pro e i contro delle macchine bivalenti ma soprattutto utili informazioni sulla gestione delle stesse; poi ha posto l’attenzione sul controllo qualità nella stampa offset su materiale plastico spiegando con chiarezza e praticità il controllo dell’elettricità statica e i test di adesione e sfregamento, offrendo anche, a chi ne fosse sprovvisto, un rotolo di scotch a norma per l’esecuzione del test di adesione.
Le semirotative
Un approccio applicativo molto concreto sulle macchine da stampa semirotative e un continuo scambio di microfono hanno guidato l’intervento di Andrea De Rossi, Tecnologie Grafiche, e Luca Mauri, T&K. Hanno condotto un percorso che è partito dalle esigenze del prodotto etichetta ed è giunto alla elaborazione del file. Test qualitativi, test di ripetibilità, utilizzo costante delle strumentazioni di controllo, gestione della stesura del film d’inchiostro per ottimizzare i tempi di polimerizzazione garantendo sempre consistenza al colore, definizione delle specifiche di processo, sono stati alcuni dei temi trattati con dovizia di dati e un bagaglio di esperienze personali che hanno permesso ai molti presenti di identificarsi.
Il colore
Sono Luca Morandi, Colorconsulting e consigliere TAGA Italia , e Adriano Brunelli, Hubergroup, a chiudere con due relazioni che affrontano il tema del colore con due relazioni: La formulazione degli inchiostri per stampa a reticolazione UV e La tecnologia UV e l’ottimizzazione dei file per migliorare la stampabilità. Tecnica, approfondita, con molteplici riferimenti alle norme, la relazione di Brunelli ha descritto le caratteristiche dei componenti degli inchiostri e le diverse tipologie di test a cui sono sottoposti e, con una marcata nota, come leggere le indicazioni riportate nelle etichette e nelle schede tecniche. Morandi ha porta invece alla considerazione di come il file debba necessariamente essere ottimizzato per la stampa con inchiostri UV proprio per le sue caratteristiche. Il profilo colore che guida la progettazione del file deve essere aderente in termini di quantità d’inchiostro affinché la cromia sia mantenuta durante la stampa e la successiva reticolazione. “Considerate” spiega Morandi “che spesso si parla di stampare tinte piatte su materiali non assorbenti e questo provoca una variazione cromatica non recuperabile se non si presta attenzione”.
Si è dunque conclusa qui una giornata intensa che ha visto molti partecipanti fare domande, confrontarsi e riconoscere, in modo pressoché unanime, la valenza e attualità degli argomenti trattati e la necessità di approfondire ulteriormente.
I documenti con i dettagli degli argomenti trattati durante il TAGA Tour sono disponibili per i soci, per richiederli e per iscriversi a TAGA Italia: www.taga.it