Il Gruppo cartario ha conquistato il massimo riconoscimento dall’agenzia internazionale di rating ESG che ogni anno esamina 75.000 aziende valutandone le attività e i sistemi di gestione sotto il profilo dell’attenzione all’ambiente e della responsabilità sociale.
Fedrigoni ha ottenuto l’ambizioso punteggio di 85/100, ma sulle politiche di riduzione dell’impatto ambientale la valutazione è salita addirittura a 100/100. Diversi i fattori che hanno influenzato quest’ultimo punteggio: la comunicazione trasparente, negli anni, di obiettivi e risultati tra cui la riduzione delle emissioni, approvata dalla Science Based Target Initiative, il consumo di acqua e la gestione dei rifiuti; un piano d’azione chiaro per raggiungere i target ESG nel 2030; e una responsabilizzazione diffusa di tutti i manager in azienda, legando una quota significativa degli MBO al raggiungimento dei target ESG (tra il 15% e il 25% a seconda del ruolo).
Un approccio misurabile e orientato al miglioramento continuo
Un percorso lungo, spesso complicato, mirato a fare progressi ogni giorno, insieme a tutti gli attori della filiera packaging-autoadesivo-stampa. I numeri dimostrano la rilevanza per Fedrigoni delle tematiche ESG, che pervadono l’intera strategia di crescita: le emissioni assolute di CO₂ sono calate dell’1,5% a fine 2021 a fronte di un aumento dei volumi prodotti del 5% (dal 2019); l’acqua pulita restituita all’ambiente ha superato l’obiettivo fissato al 2030, confermandone una gestione responsabile quanto mai importante in questo periodo di estrema siccità (97% contro il 95% del target). L’azienda ha scelto un approccio concreto e misurabile che prevede un percorso di miglioramento continuo, senza interruzioni. I risultati a maggio 2022 confermano il trend positivo: i rifiuti recuperati in ottica circolare e non mandati in discarica sono arrivati all’89% (dall’84% di fine 2021) e i fornitori selezionati secondo criteri ESG sono saliti all’88% (dall’81% di fine 2021), con un incremento del 100% negli ultimi 12 mesi (44% a maggio 2021), avvicinandosi all’obiettivo 2030 del 95%.
“Se l’Oro ottenuto nel 2021 certificava l’impegno strutturato e primi buoni risultati raggiunti – ha commentato Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni – il Rating Platino, con un punteggio così alto, mostra che il cammino intrapreso sta portando ottimi frutti e ci pone nel top 1% del mercato mondiale con riferimento alle nostre industrie. La Medaglia di Platino rappresenta un importante traguardo, che è per noi motivo di orgoglio. Non è però un punto d’arrivo, bensì uno stimolo a migliorare ancora”
“Sono vent’anni che investiamo per rendere sempre più sostenibili i nostri processi, i prodotti e le relazioni con le nostre persone e con i territori in cui operiamo – aggiunge Chiara Medioli Fedrigoni, Chief Sustainability & Communication Officer di Fedrigoni Group – e negli ultimi due anni abbiamo impresso un’accelerazione ulteriore al nostro impegno ESG. Siamo molto consapevoli delle sfide che il Paese affronta, sia a livello energetico e di riduzione delle emissioni di CO2, sia nell’uso delle risorse ambientali: lavoriamo con molti partner tecnologici internazionali e con due centri di ricerca per migliorare le nostre performance e dare sia ai clienti che ai cittadini soluzioni sostenibili.”
L’impegno nella social responsability
In ambito sociale, l’azienda è impegnata a creare un ambiente lavorativo sempre più sicuro e inclusivo. Un risultato rilevante riguarda gli infortuni sul lavoro, che un’attenta politica di sensibilizzazione dei comportamenti corretti ha portato a migliorare più rapidamente del previsto: dal 2020, infatti, l’indice di frequenza degli infortuni è diminuito del 35% (maggio 2022), rendendo più che raggiungibile l’obiettivo a dieci anni del -67%. Il target 2030 di 30% minimo di donne in posizione manageriale verrà aumentato, visto che già ora la percentuale è al 27% (maggio 2022).
L’impegno dell’azienda nei confronti delle proprie persone e delle comunità che la ospitano prevede azioni concrete anche sui temi della biodiversità e dei diritti umani. Sul primo fronte, dal 2022 Fedrigoni lavora con la società di consulenza ambientale ETIFOR (spin-off dell’università di Padova) per valutare il proprio impatto nei territori dove opera, e sviluppare un’adeguata strategia di mitigazione: al momento è stata conclusa l’analisi di prossimità degli impianti produttivi cartari e si sta procedendo allo studio dei processi e della catena di approvvigionamento. La salvaguardia della biodiversità è una tematica che l’azienda considera prioritaria da anni: dal 2014 il 100% delle cellulose utilizzate è certificato FSC e i fornitori vengono selezionati anche in base all’esistenza di progetti per il ripristino e la conservazione della biodiversità nelle foreste da cui si approvvigionano. Infine, in tema di diritti umani, Fedrigoni ha definito, nell’ultimo anno, il set di comportamenti a cui ogni persona del Gruppo deve tendere e ha rinnovato il proprio Codice Etico aziendale, in linea con i “I Principi Guida sul Business e i Diritti Umani” delle Nazioni Unite, avviando una campagna di sensibilizzazione interna verso le sue 4.500 persone. Nel 2022 è stata poi condotta una prima mappatura (Human Rights Impact Assessment) sui rischi di potenziali violazioni dei diritti umani nelle sedi produttive di Fedrigoni nel mondo, che servirà a definire un successivo piano d’azione.