La lavorazione tessile è responsabile non solo delle più alte emissioni di gas serra, ma anche di un uso significativo di acqua e sostanze chimiche.
Nell’ottica di rendere la filiera più sostenibile, Fashion for Good, con sede ad Amsterdam, ha da poco annunciato la nascita di D(R)YE Factory of the Future, un nuovo progetto di consorzio che riunisce diverse innovazioni nel pre-trattamento tessile e nella colorazione, che hanno il potenziale di ridurre l’impatto delle emissioni fino all’89%, tagliando i consumi di acqua fino al 95%.
D(R)YE vede la collaborazione di partner come adidas, Arvind, Kering, PVH Corp. e Welspun India, che lavoreranno a stretto contatto con otto innovatori: Alchemie Technologies, Deven Supercriticals, eCO2Dye, GRINP, Indigo Mill Designs, imogo, MTIX e Stony Creek Colors,
Secondo Katrin Ley, direttrice generale di Fashion for Good, il passaggio a una lavorazione prevalentemente a secco è cruciale per raggiungere l’obiettivo zero emissioni. Le diverse fasi di lavorazione sono talmente dipendenti l’una dall’altra, che una valutazione autonoma dell’impatto di ciascuna non è sufficiente.
Per accelerare il passaggio a pratiche più sostenibili, occorre monitorare e ottimizzare tutte le fasi di lavorazione coinvolte all’interno dell’industria tessile.
L’obiettivo di D(R)YE è mettere a punto soluzioni innovative sia nelle fasi di pre-trattamento che nella colorazione dei tessuti, utilizzando cinque diversi materiali: cotone, poliestere, fibre miste, denim e lana. Le tecnologie testate includeranno trattamenti al plasma e al laser, tintura a spruzzo, processi di pulizia che prevedono l’uso di anidride carbonica supercritica, e tintura in schiuma. I risultati delle valutazioni, così come i prossimi passi per l’implementazione, saranno condivisi in un report pubblicato alla fine del 2022.