Con i contagi nuovamente in rialzo e il rischio di una quinta ondata in arrivo, si corre ai ripari cercando di implementare le misure di sicurezza. I più previdenti hanno da tempo fatto scorta di Covid test rapidi, da utilizzare ogni volta che si palesa un sintomo sospetto. Conosciamo tutti qualcuno che ne ha almeno un paio in borsa.
È un fenomeno simile a quello riscontrato all’inizio della pandemia con le mascherine di comunità. Di fronte all’iniziale difficoltà riscontrata da molti a reperire questi dispositivi di protezione individuale a prezzi accessibili, molte aziende hanno cominciato a riconvertire le proprie produzioni per far fronte a questa esigenza. Fedrigoni ha creato una carta virostatica che ostacola la diffusione del virus; Gruppo Cordenons ha messo a frutto il proprio know-how in ambito di materiali per la filtrazione alimentare per implementare Mask E20, un prodotto da destinare alla fabbricazione delle mascherine protettive.
Negli Stati Uniti, la recente ondata di Omicron ha fatto crescere la domanda di test rapidi. Tra gennaio e febbraio, quando le scorte sembravano in esaurimento un po’ ovunque, l’antigenico On/Go prodotto dalla Biotech Intrivo è letteralmente esploso su tutti i social. Come spiega il New York Times, gli utenti hanno infatti scoperto che uno stock di antigenici di loro produzione erano disponibili su Ro, una piattaforma e-commerce di farmaci nota per vendere farmaci generici di riserva. In una carrellata di foto anonime, i test On/Go hanno attirato l’attenzione per il loro packaging decisamente fuori dal comune. Del resto, Intrivo si presenta come “l’unica soluzione di controllo Covid che combina scienza, tecnologia e una piacevole esperienza utente”. Rub Schutz, co-fondatore e chief growth officer di Ro, ha spiegato come ciò che ha reso questi antigenici particolarmente apprezzati sia non solo la confezione, di un bel giallo brillante, ma anche la creazione di un’app proprietaria, tramite la quale è possibile accedere a tutte le informazioni utili all’utilizzo del test.
Un buon design, insomma, può guidare le scelte d’acquisto anche nel caso di prodotti farmaceutici. Il packaging di On/Go si ispira al linguaggio visivo di brand direct-to-consumer. Rispetto ad altre opzioni di test rapidi molto popolari negli States, come BinaxNow, On/Go si posiziona come un’alternativa attraente, con una confezione che, a prima vista, sembra contenere una crema solare.
Negli ultimi dieci anni, i prodotti farmaceutici hanno cominciato ad assomigliare sempre più a beni di consumo. Phi Hung, direttore della consumer experience and engagement di Fulgent Genetics, l’azienda con sede nel sud della California che ha iniziato a produrre test PCR da casa nel 2020, dice che sempre di più i pazienti chiedono trasparenza, “sia dal design del prodotto medico che dalla medicina in generale”. Hung cita la popolarità della telemedicina durante la pandemia come un catalizzatore per il cambiamento nel settore. “Man mano che le opzioni cliniche diventano più accessibili – ha spiegato – vedremo aumentare la domanda di design più inclusivo non solo nelle confezioni dei prodotti, ma anche nei siti web”.
di Caterina Pucci