Congresso Giflex, “Flessibile, un packaging da raccontare”


Congresso Giflex, “Flessibile, un packaging da raccontare”

Il Congresso Giflex è il tradizionale appuntamento primaverile del Gruppo Imballaggio Flessibile, che quest’anno si è tenuto a Roma il 17 e 18 aprile con la partecipazione di circa 300 operatori del settore.

L’evento, dal titolo “Flessibile, un packaging da raccontare”, ha portato all’attenzione dei presenti i grandi temi d’attualità a partire dalla difficile situazione geopolitica tra guerre, tensioni internazionali e interdipendenze economiche. A seguire l’analisi su modelli e processi aziendali per rispondere al grande tema dello sviluppo sostenibile, tra bisogni del consumatore, brand reputation e impatti del nuovo Regolamento UE su imballaggi e rifiuti di imballaggio (PPWR).

Alberto Palaveri, Presidente di Giflex, traccia un consuntivo dell’evento, mettendo in luce prospettive e sviluppi di un settore chiave del Made in Italy.

La lotta al cambiamento climatico è un affare maledettamente complesso, urgente, senza facili soluzioni. Il faticoso iter di approvazione del Regolamento UE PPWR, che ha visto l’industria del packaging pesantemente coinvolta, ne è un esempio. Dopo un anno e mezzo di negoziazioni ne usciamo con un documento complicato, a volte di difficile interpretazione, in attesa degli atti delegati. Nonostante queste difficoltà, come industria dell’imballaggio flessibile, ci siamo attivati responsabilmente per tracciare, attraverso azioni concrete, la nostra Roadmap per la Sostenibilità 2030, anno a partire dal quale tutti gli imballaggi dovranno essere progettati in funzione del loro fine vita.

Se fino a oggi ci siamo immaginati il nostro pack “performante” sullo scaffale di un supermercato, ora dobbiamo pensarlo altrettanto “performante” anche in un impianto di riciclo, meccanico o chimico che sia. Progettare il packaging del futuro significa partire dal suo fine vita, per questo diventerà sempre più strategico fare ricorso, nella progettazione, al design thinking per realizzare imballi con caratteristiche che diano al riciclatore la possibilità di valorizzarli.

Partire dall’Ecodesign per rispondere a queste logiche è necessario così come sviluppare linee guida esaustive per produrre valutazioni LCA (Life Cycle Assestment) inserite in un contesto di circolarità ripetibili, confrontabili e supportate scientificamente.

Per questo sono orgoglioso e ringrazio i Comitati Tecnici di Giflex per il lavoro egregio nella stesura delle prime linee guida di LCA, specificatamente elaborate per l’imballaggio flessibile che abbiamo presentato in occasione del nostro congresso. Grazie a questi strumenti “su misura” i vantaggi per l’industria del flessibile sono molteplici: formare personale e sviluppare competenze in-house senza ricorrere all’outsourcing, facilitare la progettazione in chiave di ecodesign avendo a disposizione dati e strumenti validati e certificati. È il primo passo ma siamo già al lavoro per la fase due, ovvero la costituzione di una banca dati che raccolga i dati necessari per il calcolo di LCA dell’intera catena di fornitura del flessibile.

Parallelamente la R&D delle nostre industrie va nella direzione di strutture semplificate o monomateriale. Ad esempio, sulle poliolefine esistono crescenti possibilità di avere materiali stampabili con tecnologie tradizionali ad altissima barriera grazie all’utilizzo di lacche e metallizzazioni trasparenti.

In aggiunta a questo, si assiste a un’interessante tendenza di mercato verso il passaggio al rigid-to-flex. È crescente infatti, nel segmento ad esempio di prodotti per la cura della persona e per la detergenza domestica, l’utilizzo di flessibile sia come packaging primario sia come soluzione per la ricarica di prodotto con vantaggi considerevoli in termini di minore immissione di imballaggi e materiali nell’ambiente, come imposto dal PPWR.

In sintesi, il nostro pack è leggero, anzi leggerissimo, incide per il 2-3% circa sul peso totale del prodotto, utilizziamo poco materiale e produciamo poca CO2. In altre parole, riduzione dell’immesso al consumo con noi si può! Siamo designer e innovatori, fieri rappresentanti dell’eccellenza italiana nel mondo.

L’industria del flessibile registra un’occupazione in Italia di circa 10.000 addetti, una produzione intorno alle 400.000 tonnellate e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, esporta circa il 55% della produzione nazionale. Lo abbiamo raccontato e continueremo a farlo nelle sedi istituzionali nazionali e internazionali. Da gennaio 2024 sono stati organizzati diversi incontri con esponenti della maggioranza, dell’opposizione e del Governo con al centro temi di stringente attualità e dal valore strategico: Regolamento EU (PPWR), food waste e sicurezza alimentare, riciclo chimico e fine vita, Made in Italy.

Come noto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha istituito la Giornata Nazionale del Made in Italy che, a partire da quest’anno, verrà celebrata ogni 15 aprile, nel giorno della nascita di Leonardo Da Vinci, considerato il più grande genio della storia.

Siamo fieri di annunciare che l’evento di Giflex, in rappresentanza di un settore chiave del nostro Paese, è stato inserito nel calendario delle iniziative per celebrare questa ricorrenza. Il filo conduttore degli appuntamenti in programma è quello di tramandare valori, abilità e capacità a quelli che saranno i futuri imprenditori di domani, sensibilizzando ancora una volta l’opinione pubblica sul valore delle opere d’ingegno e dei prodotti italiani.

L’industria del packaging è troppo spesso oggetto di una comunicazione pre-giudicata. È nostro compito e dovere accendere i fari sulle nostre eccellenze, i talenti e le innovazioni di cui siamo capaci. Dobbiamo continuare a raccontarlo e farlo bene! L’obiettivo è di informare, approfondire e promuovere una riflessione, con una prospettiva razionale.