La crisi si sta facendo sentire con forza anche nel settore delle cartiere, su cui pesano la stretta finanziaria, l’alto costo dell’energia, la concorrenza dei produttori stranieri e i minori consumi di carta per l’avanzata del web. Così ci sono aziende che fanno fatica a restare competitive sul mercato. Come la Cartiera Verde Romanello di Basaldella di Campoformido, in provincia di Udine. Schiacciata dai debiti, quantificati dall’ex amministratore unico Roberto Chiodelli in circa 48 milioni di euro (di cui 22 con le banche, 23 con i fornitori e 3 con i dipendenti) a fronte di un attivo di 40 milioni in macchinari, crediti verso clienti e immobili, nei mesi scorsi la Cartiera aveva cessato l’attività più per la mancanza di rifornimento della materia prima che per l’assenza di commesse. La proprietà, controllata al 30% dal gruppo Mastagni, aveva anche chiesto un finanziamento a Friulia, la finanziaria regionale, che però era stato negato. Dopo aver tentato la strada della ristrutturazione del debito, il 23 giugno il Tribunale ha deciso la messa in liquidazione della Romanello affidandola ai curatori Paolo Messuri ed Enzo Marson. L’attività quindi è ancora sospesa mentre i circa 150 dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria. La speranza adesso, spiega Paolo Messuri, è che torni in pista il gruppo Reno de Medici, che già a febbraio aveva fatto una proposta di salvataggio che però non era andata a buon fine, per poter riattivare l’attività dopo l’estate. L’attività è invece ripresa dal 1° luglio, dopo essere stata sospesa per due mesi, alla cartiera ex Cariolaro di Carmignano di Brenta in provincia di Padova. La storica Cartiera Mantovana di Maglio di Goito, di proprietà della famiglia Marenghi, che in Veneto aveva già acquisito la cartiera di Galliera Veneta, ha infatti rilevato in affitto il ramo d’azienda della ex Cariolaro, che ha riaperto con il nome di Carmenta e una cinquantina dei precedenti 80 dipendenti, messi in cassa integrazione straordinaria. La Cartiera Cariolaro, fondata nel 1936 dalla famiglia omonima, fino agli anni ’60 ha prodotto, essenzialmente, carta per sacchi e sacchetti, anche per uso alimentare. Negli ultimi tempi si era specializzata in carta ecologica di qualità e qualche anno fa aveva ottenuto la certificazione per produrre un tipo di carta di alta qualità che si chiama Kraft Avana Antispappolo. Produceva 50 mila tonnellate di carta all’anno, di cui il 40% per l’estero. La crisi però si era fatta sentire tanto che la famiglia era già stata costretta a chiudere la Cariolaro 2 a San Pietro in Gu. Oltre una quarantina dei circa 55 dipendenti erano però riusciti a collocarsi nelle aziende e nelle altre cartiere del distretto dell’Alta Padovana.
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