Prosegue, come annunciato all’inizio dell’anno, la riorganizzazione del settore stampa del gruppo tedesco Bertelsmann. Una riorganizzazione che ha portato alla creazione di una nuova divisione stampa (offset, roto-offset e rotocalco) che al momento viene indicata come Bertelsmann Printing Unit. A questa nuova divisione fanno capo tutte le attività di stampa in Europa, Usa e Sudamerica di Arvato e di Prinovis (tranne le attività di quest’ultima in Germania) per un fatturato complessivo di 1,2 miliardi di euro e circa 6800 dipendenti. Proprio nei giorni scorsi, il gruppo guidato dal Ceo Thomas Rabe ha nominato come Ceo di Printing Unit il 45enne ingegnere meccanico tedesco Bertram Stausberg, già managing director di Prinovis. Alla nuova divisione fanno capo quindi anche gli stabilimenti di Arvato Print in Italia, Spagna, Stati Uniti e Sudamerica. E anche per queste attività sta procedendo la riorganizzazione, a partire dalla centralizzazione di strategie commerciali e finanziarie e guida operativa. Tanto che il nuovo Ceo di Arvato Print in Italia, Mauro Cosani (che da inizio anno ha preso il posto di Oliver Kranert) non si occuperà più solo delle attività italiane ma anche di quelle spagnole, di cui era responsabile prima della nuova nomina. Nel 2000 Cosani era diventato infatti ad dello stabilimento rotocalco di Eurogravure mentre a metà sempre del 2010 si era trasferito in Spagna in qualità di Coo di Arvato Print Iberica e di Rotocobrhi. E proprio l’ottimo lavoro svolto in Spagna e i risultati ottenuti avevano convinto i vertici di Bertelsmann ad affidargli il compito di guidare le attività di stampa in Italia senza tralasciare del tutto quelle spagnole, dove era rimasto Coo di Rotocobrhi. Proprio questa settimana, invece, Mauro Cosani è stato nominato presidente di questa nuova divisione italo-spagnola cui fanno capo le attività nel nostro paese e quelle iberiche (Eurohueco e Rotocobrhi). Direttore generale sarà Jorg Naescher e responsabili dell’area finanza e risorse umane Antonio Amati e Rolf Stalleker. Se la nuova divisione comporterà un accentramento delle responsabilità operative e una più coordinata presenza commerciale sul mercato europeo e internazionale, con una maggiore flessibilità produttiva e di commesse tra tutti gli impianti, non sarebbero invece previste dismissioni. In particolare in Italia. Oggi Arvato Print fattura complessivamente oltre 200 milioni di euro con circa 1100 dipendenti e comprende, appunto, il Niag (80 milioni di euro di ricavi con 450 dipendenti, specializzato nella stampa di libri, riviste e cataloghi), Eurogravure (60 milioni di euro di ricavi, 200 dipendenti e stampa di riviste e cataloghi), le Arti Grafiche Johnson (55 milioni di euro di ricavi, 400 dipendenti nel settore della stampa di agende e calendari) e Distriberg (azienda che opera nei servizi di legatoria e distribuzione con 50 dipendenti e 5 milioni di euro di fatturato). Nelle ultime settimane era corsa più di una voce sulla possibilità che Arvato riducesse la presenza in Italia cedendo entro fine anno una parte delle sue attività, in particolare il Nuovo Istituto Arti Grafiche di Bergamo. E si erano fatti persino i nomi di possibili pretendenti, dal gruppo Pozzoni alla Grafica Veneta di Franceschi. Solo voci, però, che ad oggi non hanno riscontro oggettivo.
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